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Mutazione Milan, aspettando il miglior Montolivo

di Matteo Calcagni

E' arrivato al Milan come "factotum" del centrocampo e, in questo primo scorcio di stagione, Riccardo Montolivo ha sostanzialmente ricoperto tutte le posizioni della mediana. Prima schierato come vertice basso contro la Sampdoria, con risultati non proprio esaltanti, poi spostato nel suo ruolo naturale, ovvero la mezz'ala destra o sinistra. L'ex viola, come interno, ha sfoderato prestazioni più convincenti, ma l'infortunio lo ha visibilmente frenato. L'ultima apparizione al Tardini, è coincisa con un nuovo ruolo: nel 4-2-3-1 scelto da Allegri, Montolivo è andato a sostituire Ambrosini come centrocampista centrale al fianco di De Jong. Il responso non è stato soddisfacente, sia per l'errore che ha portato al pareggio parmense, sia per una serie di incertezze nel prosieguo della gara. E' evidente che il ventisettenne di Caravaggio debba ancora smaltire totalmente le scorie del guaio muscolare: lo si vede soprattutto dal punto di vista atletico, mancando ancora la brillantezza giusta. Se si decidesse di continuare col 4-2-3-1, è necessario che Montolivo ritrovi presto la miglior forma e condizione, in quanto la sua presenza è fondamentale tra i cosidetti mediani davanti alla difesa. Ambrosini e De Jong non possono disputare da soli l'intera stagione e, ad eccezione di Flamini, al momento l'unica alternativa plausibile è proprio l'ex capitano della Fiorentina. Ritrovando gamba e intensità, grazie anche alle sue doti tecniche, sicuramente il centrocampista azzurro potrà garantire un apporto fondamentale alla causa rossonera. Ricordiamo che, al fianco di Felipe Melo con la maglia della Fiorentina, Montolivo ha disputato una delle sue migliori stagioni in carriera: in un sistema di gioco simile, sebbene il contesto sia diverso, al Milan ci sono le giuste condizioni per ripetersi.


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