Montolivo: pennellate da Caravaggio e lavoro da operaio del pallone
Ufficiale l’arrivo di Riccardo Montolivo in rossonero, accostato al Milan già la scorsa estate, il ragazzo di Caravaggio ha dovuto attendere un anno per vestire la maglia del diavolo. Un innesto importante per Massimiliano Allegri, passato quasi in sordina nonostante il valore del giocatore sia assoluto, parametro zero dal profilo importante, un’altra operazione geniale di Adriano Galliani.
Milannews prova a stilare una scheda del giocatore nato il 18 gennaio 1985, un modo per conoscere meglio quello che potrebbe essere un futuro pilastro della formazione rossonera.
All’Atalanta dal 2000 al 2005, Montolivo esordisce in prima squadra l’11 settembre del 2003 a soli 18 anni, da quel momento diventa fondamentale nella formazione nerazzurra, totalizzando 73 presenze condite da 7 gol. Nel 2005 si trasferisce alla Fiorentina, con la quale disputa ben 258 partite andando in rete per 19 volte, divenendo il leader massimo dei viola ed indossando a lungo la fascia da capitano.
Il mediano tutto qualità si esprime bene anche con la maglia azzurra, fa tutta la trafila dall’Under 15 sino alla Nazionale maggiore, totalizzando 32 presenze dal 2007 ad oggi, andando in rete una sola volta, ma in maniera splendida con uno scavino che supera Casillas contro la Spagna il 10 agosto 2011. Brilla nell’Under 21 con le sue 20 presenze bagnate da 3 reti, per non farsi mancare proprio nulla, partecipa anche alla spedizione olimpica di Pechino del 2008.
Esperienza da vendere per questo 27enne dalla qualità assoluta, per lui anche 28 presenze europee, di cui 17 suddivise nelle due partecipazioni alla Champions League. Potrà essere lui l’innesto giusto per la mediana rossonera, alla disperata ricerca di piedi buoni ed esperienza internazionale per tornare a primeggiare in territorio continentale.
La sua ultima stagione, tormentata dalla contestazione per l’annunciato addio e l’approdo al Milan, l’ha visto comunque brillare nella difficilissima annata della Fiorentina. Montolivo è sceso in campo 30 volte in Serie A, con una rendimento costante ed importante, il suo rating (una sorta di media voto statistico) è di 7,28, secondo solo al compagno Jovetic (che ha un 7,36 fortemente condizionato dalle tante reti messe a segno). Per lui 4 reti (il terzo miglior marcatore stagionale) e 2 assist, numeri importanti se si pensa che il suo raggio d’azione è piuttosto arretrato. Sì, perché il ragazzo ha giocato sempre davanti alla difesa, un ruolo alla Pirlo per intenderci, e sembra che proprio lì lo voglia utilizzare Massimiliano Allegri. Le sue qualità sono riassunte nelle statistiche di passaggio, 65,4 gli appoggi ogni partita (naturalmente il migliore dei suoi), con l’ottima percentuale di successo pari all’80,9%, numeri importanti ed indicativi di una capacità di palleggio da top player. Contrariamente a chi si aspetterebbe un “damerino” del centrocampo, quello che brilla in realtà è la sua attitudine a rompere il gioco avversario, capacità fondamentale per inserirsi al meglio negli schemi del tecnico rossonero. Il dinamismo ed il senso della posizione di Montolivo gli hanno permesso di spiccare nelle statistiche legate agli intercetti (3 di media ad ogni apparizione, naturalmente migliore statistica in viola) ed ai tackle vinti (3,4 per partita, secondo solo al lottatore Behrami). Nonostante il fisico non sia imponente, il ragazzo è ottimo anche sulle palle alte, capace di vincere il 55,8% dei duelli aerei ingaggiati con gli avversari, statistica ottima per un giocatore che appare più geometra che fabbro di centrocampo.
Un trequartista prestato alla mediana Montolivo, capace di interpretare al massimo il ruolo di schermo davanti alla difesa, ma che non ha perso il vizio di rendersi pericoloso in avanti. Il ragazzo di Caravaggio in stagione si è presentato al tiro 1,6 volte ogni partita (il quinto fra i suoi), rendendosi spesso pericoloso grazie alle ottime doti tecniche, alla precisione del suo destro, ed alla capacità di tirare indistintamente con un piede piuttosto che con l’altro.
Ci troviamo di fronte ad un giocatore completo, moderno, capace d’interpretare con qualità ed abnegazione il ruolo cardine dello schieramento, mente lucida e tanta grinta, protagonista in viola come in Nazionale, siamo certi possa diventare un pilastro importante per il Milan del futuro.