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Milan, Giroud è veramente la riserva di Ibrahimovic?

di Nicholas Reitano

L'acquisto di Olivier Giroud ha fatto inizialmente storcere il naso a qualche rossonero, sia per l'età sulla carta d'identità del francese che per lo scarso impiego avuto nell'ultima stagione al Chelsea. Ma il bomber di Grenoble ha risposto a suon di gol ai diffidenti nel corso del pre-campionato, andando a referto per tre volte, divenendo così il "capocannoniere" dell'estate. Reti che servono a poco, è vero, ma che certificano il buono stato di forma del nuovo numero nove del Milan di Stefano Pioli. Un attaccante che sarebbe stato fondamentale lo scorso anno quando Ibra si infortunò.

MA È LA RISERVA? - Non si direbbe così. Pioli, in questi giorni, sta studiando e provando l'ormai inflazionato 4-4-2. Un modulo che permetterebbe sia a Olivier che a Zlatan di giocare insieme. Con questo assetto, infatti, l'apporto difensivo dei due sarebbe pari a zero, con però tutti gli altri otto giocatori di movimento obbligati a sacrificarsi per (quasi) tutta la partita. A lungo andare diventerebbe autolesionismo puro. Per questo sarà raro vedere entrambi dal primo minuto durante la stagione. Molto più probabile invece a gara in corso, quando il tandem potrebbe spaccare la partita riempiendo l'area di rigore e servendo delle imbucate per i compagni che si inseriscono dalle retrovie o dagli esterni. Detto ciò, Olivier non sarà la riserva dello svedese: i due si spalleggeranno per rimanere sempre in condizione e per evitare infortuni che comprometterebbero una stagione che vedrà anche gli impegni in Champions League. Giroud vice, dunque, per modo di dire. E i due quest'anno, non dimentichiamoci, potranno contare anche sulla spinta di un altro uomo: San Siro.


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