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Milan e Inter: quanti dispetti sul mercato

di Antonio Vitiello

Tra una settimana il derby a San Siro, ma da qualche giorno è già derby sul mercato. Milan e Inter si contendono Carlitos Tevez e stanno facendo a gara tra chi presentarlo in occasione della stracittadina. L’Inter potrebbe fare uno sgarbo ai rossoneri, che fino a qualche giorno fa sognavano l’argentino già in campo alla ripesa del campionato. Ma la storia tra Milan e Inter è piena di dispetti sul mercato, come ricorda <i>La Gazzetta dello Sport</i>. Il caso più eclatante si riferisce a Zlatan Ibrahimovic, che nel 2006 aveva raggiunto l'accordo con Galliani per approdare al Milan considerata la necessità della Juve retrocessa a tavolino di fare cassa. Beh, approfittando proprio della fase di incertezze del processo di Calciopoli, quella in cui non si poteva sapere se il Milan avrebbe fatto la Champions, l'Inter riuscì a portare Ibra e Raiola dalla sua parte. Un colpo a favore del Milan è senz'altro l'acquisto di Nesta, nel 2002. Moratti lo aveva promesso al tecnico Hector Cuper che chiedeva un centrale alto e da mesi Cragnotti aveva raggiunto l'accordo sulla base di undici milioni di euro. Senonché a poche ore dalla scadenza per il deposito dei contratti, Berlusconi chiama Cragnotti e raddoppia l'offerta. Il sì è immediato, Moratti ha giusto il tempo di versare a Tanzi del Parma undici milioni per prelevare Fabio Cannavaro, che Cuper accoglie con questa doccia gelata: è basso. Schierandolo terzino destro alla prima partita. Altro sprint “sotterraneo” dell'Inter è quello per Suazo, che Galliani aveva provato a soffiare approfittando di un vuoto di memoria di Cellino, che firmò il contratto di cessione dimenticando di aver fatto la stessa cosa giorni prima, ma con l'Inter. L'agente Fifa Branchini rimise i fatti in ordine cronologico. Annotiamo infine manovre di disturbo del Milan per Ranocchia e dell'Inter sull’acquisto di Alberto Gilardino dal Parma.


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