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Milan, contro il Benfica è mancato solo il gol: il gioco di Giampaolo inizia già a vedersi

di Enrico Ferrazzi

Anche la seconda partita dell'International Champions Cup del Milan si è conclusa con una sconfitta, ma Marco Giampaolo si è detto soddisfatto per quello che la squadra ha fatto vedere in campo contro il Benfica: "Lo spirito è buono, rispetto alle mie previsioni la squadra è più avanti perché sono giocatori di un livello alto. Per noi non è una sconfitta, mi piace come stiamo portando avanti il lavoro" le parole nel post-partita del tecnico milanista.

TANTE OCCASIONI - E in effetti, il Milan ha giocato una buonissima partita, soprattutto nel primo tempo quando ha creato diverse occasioni da gol (Calhanoglu ha colpito anche un palo): i rossoneri hanno messo in mostra un bel gioco, è mancato solo il gol, anche se non vanno dimenticate le due grandi parate di Gigio Donnarumma nel finale della prima frazione di gioco. Certo, non segnare non è un particolare di poco conto, ma è altrettanto vero che in questo momento è più importante creare azioni da gol che farne. Nella ripresa, dopo poco più di un'ora di partita, il Milan è calato fisicamente e al 69' è arrivata la rete dell'ex Taarabt, favorita da una sfortunata deviazione di Biglia. Proprio il regista argentino ha sfiorato il gol del pareggio nel finale, ma la sua splendida punizione si è stampata sulla traversa. 

PASSI IN AVANTI - La tournée americana del Milan è terminata e Giampaolo torna a casa piuttosto soddisfatto nonostante le due sconfitte contro Bayern Monaco e Benfica: i primi sprazzi del gioco dell'ex allenatore della Sampdoria si iniziano infatti già a vedere e con i nuovi acquisti e il ritorno di alcuni titolari, Paquetà su tutti, le cose sono destinate a migliorare ancora di più. Alcuni movimenti interessanti si sono comunque già visti, così come anche alcune combinazioni palla a terra e il tentativo di recuperare subito il pallone. Giampaolo è soddisfatto dei passi in avanti fatti in questi ultimi dieci giorni dai suoi ragazzi, ma sa benissimo anche che di lavoro da fare ce n'è ancora molto. 
 


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