Milan alla ricerca dell'undici e degli specialisti
Quasi fosse la ricerca della combinazione per aprire una cassaforte, Max Allegri studia il giusto setting per la propria formazione. Tanti i componenti da provare e variare, pochi quelli che per caratteristiche spiccano sugli altri, molti i nuovi da "scoprire". Se la porta vede in Abbiati il suo titolare fisso o quasi, la difesa muta continuamente, con nessuno degli effettivi, del tutto intoccabile. A centrocampo il discorso non cambia, se Boateng è padrone della trequarti, gli altri vuoi per turn-over, vuoi per stato di forma o imposizione dovuta al calendario, sono chiamati ad un frequente dentro-fuori. Giunti all'attacco, oggi si ha una sola certezza: Stephan El Shaarawy. Il n.92 si sta conquistando la fiducia del tecnico a suon di gol e giocate, insieme a lui, sembra godere di una certa inamovibilità Giampaolo Pazzini, mentre per gli altri (Bojan e Robinho ancora compresi), si profila tanta bagarre. Quanti pensieri per Allegri che oltre a dover ancora decidere l'ossatura della propria squadra, deve capire o meglio scoprire, chi può assumersi delle responsabilità a gioco in corso. Non si tratta di carattere, diversi sarebbero gli ossi duri sui quali fare affidamento, ma di specialisti. Calci di punizione e calci di rigore, fattori che spesso portano alla conquista dei tre punti, soluzioni che in casa Milan, non vedono rinomati cecchini. Se Ibra, Thiago Silva, Cassano, van Bommel, Seedorf, lo scorso anno si litigavano il pallone, oggi sono un numero più ristretto, coloro in grado di prendere la palla, mirare e colpire la porta avversaria, con una certa continuità e precisione. Per "morbidezza" di piede, i primi che saltano alla mente sono: Emanuelson, Robinho, El Shaarawy, Montolivo, Pato e Bojan, giocatori dotati sì, ma che devono ancora lavorare prima di diventare "terrore allo stato puro" dei portieri opposti. Folto è anche il plotone dei "potenti": Boateng, Muntari, Flamini, De Jong, Acerbi, Mexes e lo stesso Pato, rappresentano un buon manipolo di "esecutori", la specialistica però è qualcosa di più.