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Milan al bivio, a Torino sale la febbre da rimonta

di Francesco Specchia

Si parla solo di Pato con un occhio al campionato. La scelta di convocare e addirittura schierare a gara in corso il talento di cristallo ha diviso tutto e tutti. Lo spogliatoio rossonero, almeno per quanto riguarda alcuni senatori, non ha accolto con entusiasmo la scelta del tecnico di puntare su un ragazzo avvolto da più ombre che luci nell'ultimo periodo. Coloro che avrebbero appoggiato il brasiliano e dunque l'allenatore rossonero hanno letto quello che poteva essere nella seguente versione: i medici hanno dato l'ok e Alexandre Pato, nonostante una non ottimale condizione fisica, può negli ultimi venti minuti spaccare la difesa avversaria grazie ad una giocata da campione solista qual è. Inutile provare a sciogliere questo dubbio amletico, anche se la storia ha dato ragione agli scettici. E' tempo di concentrarsi sull'unico e ultimo obiettivo stagionale rimasto. Conte e la Juventus credono nell'impresa di scucire lo scudetto alla squadra sulla carta più forte d'Italia, prova ne è la riunione che Antonio Conte ha tenuto ai suoi ragazzi prima di iniziare la seduta di allenamento di ieri pomeriggio. L'allenatore bianconero non vuole allentare la presa e non ha intenzione di abbassare la tensione. Grinta e fiducia per continuare la rincorsa al Milan, la Vecchia Signora ci crede, i rossoneri devono rispondere sul campo. Dopo Conte, anche John Elkann carica i bianconeri: "Voglio scudetto e Coppa, non scelgo. Voglio 24 leoni che lottano come un leone". La tensione sale, sabato il Milan attende a San Siro la Fiorentina, mentre i bianconeri andranno sul difficile campo di Palermo. La palla, bollente più che mai, passa ad Allegri. O vince il campionato o sarà addio.


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