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Mihajlovic evidenzia i salti mortali: due soli esterni da oltre due mesi

di Matteo Calcagni

Che il Milan avesse una lacuna, numerica, sulle corsie laterali offensive, lo si era già capito da settimane, per non dire mesi. Dal passaggio al 4-3-3, poi divenuto 4-4-2, il tutto è diventato pressoché evidente: pochi esterni, qualche adattabile, rarissimi esterni di ruolo. A gennaio si sperava in un possibile innesto di questo tipo, ma le mancate cessioni (vedi Luiz Adriano), e la resistenza di alcuni club (vedi Ajax con El Ghazi), hanno impedito ai rossoneri di muoversi come avrebbero voluto.

SENZA CAMBI - Da due mesi e mezzo a questa parte, Mihajlovic sta tirando la "carretta" con i soli Honda e Bonaventura, ligi al dovere e al sacrificio, ma pur sempre umani. Non a caso, durante la conferenza stampa odierna, il tecnico serbo ha evidenziato questa tipologia di problema: "Sono giocatori che giocano quasi sempre e spendono molto e magari non sono freschi. Tanto è vero che a quelli che hanno giocato di più in settimana ho dato un giorno di riposo. Purtroppo non ho cambi in certi ruoli senza mantenere inalterata quantità e qualità. Honda e Bonaventura giocano sempre e sono fondamentali. Cerchiamo di gestirli bene in settimana per far sì che siano freschi in partita". Domani, contro il Chievo, Honda e Bonaventura saranno nuovamente titolari, questa volta esterni d'attacco in un 4-3-3 oppure mezze punte in un ventilato albero di natale.

LACUNA - Sarebbe bastato uno sforzo a gennaio per avere almeno un cambio (o un titolare) che potesse garantire una certa freschezza in un ruolo così dispendioso. Il solo Boateng, lontano dai campi da mesi e non propriamente un laterale, non poteva rappresentare un'alternativa credibile e funzionale. Se l'ambizione fosse stata realmente il terzo posto, come si è continuato a ribadire fino a pochi giorni fa, nell'ultima sessione si sarebbe dovuto (nuovamente) mettere mano al portafogli. Il mercato estivo è stato dispendioso, ha migliorato la rosa in alcuni settori ma non ha risolto alcune lacune che sono tutt'ora evidenti.


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