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Mezz'ala-trequartista: la litania non si arresta

di Matteo Calcagni

Al suo arrivo in rossonero in pochi lo conoscevano accuratamente. Il Mondiale in Sudafrica era stata una vetrina importante per Boateng, trequartista nelle Black Star dei miracoli, ad un passo (o una mano) dalla storica qualificazione alle semifinali. In molti lo ritenevano un incontrista di fisico e corsa, buono per alleggerire il minutaggio dei vari Ambrosini e Gattuso. E invece? Prince, dopo qualche gara di adattamento a centrocampo, fu spostato dietro le punte da Allegri: un cambio che, senza mezzi termini, fu decisivo per la vittoria dello scorso campionato. Nonostante quanto profuso dall'ex Portsmouth in quella posizione, in tanti (forse troppi) hanno messo in dubbio il suo reale potenziale come trequartista: acquistare un numero 10 e dirottare Boa in mediana, ai più, sembrava la scelta più logica e saggia. Prince inizialmente fece spallucce, pronto a retrocedere se richiesto, ma felice del suo ruolo avanzato: le cose non cambiarono e, dopo questa prima parte di stagione, non si può che esserne felici. Nonostante le triplette e i gioielli stile Milan-Barcellona, il dilemma trequartista-mezz'ala non ha mai abbandonato Boateng: il primo a volerlo in quella posizione è Silvio Berlusconi che, nel suo Milan ideale, preferirebbe un trio offensivo formato da Robinho, Pato e Ibrahimovic. Allegri, dichiarazioni a parte, ama però schierare una squadra più equilibrata, senza esagerare con gli interpreti offensivi: motivo per cui, nella gara di ieri a Bergamo, Emanuelson è stato preferito a Binho. Contro l'Atalanta, complice la moria generale a centrocampo, Boateng è tornato a sporcarsi le mani in mediana. Non è mai facile adattarsi ad un nuovo (o vecchio) ruolo, soprattutto contro un'avversaria temibile e mai doma. L'ex Tottenham ha convinto a metà, complice anche un brutto fallo da ammonizione arrivato troppo presto. Nella ripresa, oltre al Milan in generale, è salita anche la prestazione del ghano-tedesco, più presente in entrambe le fasi: da una sua incursione in avanti, sull'assist geniale di Ibra, è nata l'importantissima rete dello 0-2 che, a otto più recupero dalla fine, ha chiuso i conti. Bergamo ha fatto capire che, seppur con qualche sacrificio di troppo, Kevin-Prince può anche adattarsi a centrocampo. Noi lo preferiamo trequartista, la sua opinione è più che nota, ma il Boa mezz'ala è stato comunque decisivo.


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