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Max ora Maxi

di Stefano Maraviglia

E' ancora Ibrahimovic e sempre e solo lui a tener banco negli ambienti calcistici, il nome è pesante, la presenza unica, ma all'ombra del centravanti svedese, c'è un argentino pronto a stupire. Maxi Lopez ha scaldato i motori, per pochi minuti bisogna dirlo, ma l'ex bomber del Catania è comunque pronto a raccogliere la sfida. Lo scopo personale non è tanto quello di sostituire Ibra o non farlo rimpiangere, ma di affermarsi definitivamente in un top-club e dimostrare ad Adriano Galliani che la fiducia riposta, non è stata solo figlia della necessità, ma di un talento presente e reale.  Massimiliano Allegri ha concesso solo alcune manciate di minuti a Lopez, scampoli in cui la mossa è parsa più l'ultimo colpo per centrare una svolta o per essere più chiari, il "tiro della disperazione". Lazio, Napoli e Juventus, tre situazioni ingarbugliate, tre spezzoni di match disputati dall'argentino in maglia rossonera. E' emerso veramente poco, dalle occasioni avute, se non una certa voglia di entrare nel vivo e farsi notare. La chiamata da non fallire è ormai prossima, l'Udinese rappresenta un bel banco di prova, a quel punto saranno poche (anche se giustificatissime) le attenuanti. Sicuramente l'ambientamento di Maxi in quel di Milanello procede a gonfie vele, tutti lo hanno accolto benissimo, di certo non si può parlare di raggiunto affiatamento in campo, viste le scarse occasioni e soprattutto la consistenza delle stesse. Nessuna fretta, il tifo milanista che chiede a gran voce la vittoria e la "rinascita", sa che per gioire del biondo attaccante dovrà comunque saperlo aspettare. La squalifica di Ibra gli spiana la strada e spalanca un portone, l'ocasione è ghiotta e non può essere mancata. Allegri dovrà concedere incondizionata fiducia al proprio giocatore, per trovarsi poi a gestire un'arma in più e magari sgravare dalle spalle di Ibra, una responsabilità non pesante, ma importante che lo sta portando a perdere un pizzico di lucidità


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