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Mattoncino per il Milan, macigno per gli avversari

di Stefano Maraviglia

Adriano Galliani ha parlato di mattoncini posti per rafforzare una squadra già formidabile, ragionando con il senno di poi viene da dire che corrispondono a mattoncini solo all'apparenza. Non si parla di ufficialità, il mercato calendario alla mano è ancora chiuso, ma che l'accordo sia stato raggiunto è un dato di fatto. Carlos Tevez è pronto a vestire nuovamente la maglia rossonera, ma stavolta a Milano e non in Inghilterra. Le righe e i colori della casacca del Diavolo somigliano a quelle dei Citizen, ma solo al colpo d'occhio. A Manchester c'è un tecnico (Mancini) che non lo vuole più e un plotone offensivo che lo ha rimpiazzato seppur a fatica, a Milano ci sono un gruppo e un mister pronti ad abbracciarlo. Pur di approdare nel club più titolato del mondo, il bomber argentino è venuto incontro alla dirigenza, rinunciando a premi per dirla alla Galliani, pari a una montagna di soldi. Il primo passo lo ha mosso via Turati, il resto lo ha fatto il giocatore supportato dal suo entourage e l'ultimo tassello lo porrà il Man City, un triangolo che potrebbe davvero dare uno scossone impressionante al mercato europeo e italiano. Tutte le compagini si stanno muovendo in maniera attenta, ma i rossoneri ad oggi hanno inserito nella lista autentici top-players da blindare o addirittura ingaggiare a gennaio. Tevez rischia di diventare un problema, sì ma solo per le avversarie. Lo spessore e la caratura del fuoriclasse sono indubbie, basterà dunque attendere il minimo ambientamento prima di godere di un attacco forse unico, almeno in Italia. L'opera di rafforzamento lanciata già da qualche settimana, è mirata si a completare un gruppo colpito da alcune defezioni eccellenti, ma di riflesso va a ledere e mettere in difficoltà le avversarie. Ad oggi la compagine guidata da Allegri sulla carta avrebbe davvero poche rivali, se a questo dato si aggiungono quelli legati all'innalzamento della soglia qualitativa, al blasone del nome e alla risonanza avuta tanto in campo, quanto fuori, si deduce facilmente che gli avversari potrebbero subire in un solo colpo danno e beffa. Silvio Berlusconi non siede più sul lato del passeggero, con lui alla guida la vetta più alta si può raggiungere o comunque avvicinare, in men che non si dica.


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