.

Maldini alza la voce: o si trova un punto d'incontro con la UEFA o Elliott è pronta alla battaglia legale

di Thomas Rolfi

Paolo Maldini è tornato a parlare dopo circa due mesi e le sue parole, pur mantenendo il consueto stile e aplomb che contraddistinguono il direttore sviluppo strategico area sport, sono state dirette e taglienti. Il tema, ancora una volta, riguarda le beghe con l'UEFA per il mancato rispetto del Financial Fair Play, che ha portato al deferimento del club rossonero per il triennio 2015-2018, dopo la sanzione già comminata (e congelata in attesa dell'udienza al TAS) per il periodo dal 2014 al 2017. La leggenda rossonera ha tenuto su due piani diversi la questione: da una parte il dialogo con il massimo organo calcistico europeo che è vivo e continuo, dall'altro l'avvertimento - neanche troppo velato - di non fermarsi al Tribunale Arbitrale dello Sport, se dovesse essere necessario.

DIALOGO CONTINUO - Dopo la sentenza di dicembre che imponeva al Milan, tra gli obblighi, quello di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2021, Leonardo parlava così in merito al bilancio 2017-2018, che restava fuori dal giudizio sul triennio 2014-2017: "Ci sarà un continuo incontro per capire la situazione. Nel ricorso, oltre a cercare di allungare i tempi per il pareggio, cercheremo di farci spiegare e capire delle cose. C'è una discussione continua con la UEFA, ci sono anche cose che loro devono capire". Lo stesso Maldini, oggi, ha confermato questa versione a distanza di mesi: "La comunicazione del deferimento non è una sorpresa, c'è un dialogo settimanale con la UEFA. Sono comunque in discussione gli anni precedenti ad Elliott".

MILAN VS UEFA - Tanto il Milan quanto la stessa UEFA non hanno alcun interesse ad andare allo scontro frontale. I primi perchè c'è un mercato per la prossima stagione da programmare e sarebbe meglio non allungare ulteriormente i tempi, mentre per i secondi, in caso di giudizio nuovamente favorevole ai rossoneri al TAS, sarebbe un altro duro colpo a livello di immagine. Se, però, il 'dialogo settimanale' non dovesse portare ad un punto di incontro tra le parti, oltre al ricorso al Tribunale di Losanna, il Milan potrebbe decidere di portare il caso sul tavolo dei tribunali ordinari, allungando le tempistiche, nel tentativo di rendere non applicabile il Financial Fair Play con le regole attuali. Le ultime parole di Maldini suonano, a questo proposito, come una sorta di avvertimento tra le righe alla UEFA: "Siamo pronti a tutto, abbiamo tante armi. Come club vogliamo che non sia un confronto duro e senza dialogo, il FPF ha azzerato i debiti nel calcio europeo, ma non permettere ad una società sana e senza debiti di intervenire sul mercato è anche incostituzionale". In attesa della prossima puntata, il capitolo Milan vs UEFA si arrichisce dell'ennesimo, controverso, capitolo.


Altre notizie
PUBBLICITÀ