Ma ai giocatori del Milan le sconfitte bruciano come dovrebbero?
Un interrogativo sincero, un dubbio atroce arrivato dopo l'ennesima sconfitta stagionale. 5 partite perse su 12 giocate in tutte le competizioni. La sconfitta sembra essere diventata la normalità. Ovviamente nello sport è da mettere in conto, è da metabolizzare ed è anche sano accettarla, in un processo che poi dovrebbe spronare a fare meglio.
Quello che invece preoccupa è che si stia normalizzando il fatto che diventi un'eventualità come un'altra. Non vogliamo tornare sul famoso "Vincere, perdere o pareggiare qui non fa differenza" di Pioliana memoria, ma la sensazione avuta dopo il 2-0 subito da un modesto ed organizzato Napoli a San Siro è peggiore: ci si è assuefatti alla sconfitta.
Da qui la domanda: ma ai calciatori e all'allenatore del Milan la sconfitta brucia tanto quanto ai tifosi che pagano centinaia di euro per ogni partita allo stadio? Oppure si è in una situazione in cui ci si scrolla di dosso quanto successo una volta lasciato il parcheggio sotterraneo di San Siro? Negli anni, ascoltando interviste e racconti di campioni che hanno fatto la storia dello sport, e diversi sono stati rossoneri, c'è una linea comune di pensiero: la sconfitta ti si attacca addosso e brucia dentro finché non sei tu a vincere.
Andando oltre ogni discorso tecnico e tattico la domanda che viene spontanea è se in questo gruppo, tolto forse un paio di elementi, c'è questo tipo di reazione o meno. Da non confondere con sentimenti negativi di frustrazione che portano poi a situazioni ancora più spiacevoli e difficili da risolvere; qui si parla del fuoco che la notte non ti fa dormire perché quanto fatto e dato in campo non è stato abbastanza. Su questo tipo di atteggiamento e mentalità il Milan ci ha vinto l'ultimo scudetto, quello del 2022, quindi non è un qualcosa che non appartiene a questo gruppo o che ci stiamo inventando.
Alla luce della partita di ieri e di questo inizio di stagione sinceramente strano, di getto, cosa rispondereste alla domanda del titolo? Sì o no?