.

Loftus-Cheek: "Voglio lo scudetto e più di dieci gol. Al Milan sono tornato bambino: mi sento libero"

di Francesco Finulli

Tra i tanti acquisti dell'estate rossonera, uno dei più significativi è stato senza dubbio Ruben Loftus-Cheek. L'inglese è arrivato per ereditare il ruolo di Tonali in mezzo al campo e fin da subito si è inserito benissimo negli schemi di Pioli, calandosi perfettamente anche nell'atmosfera rossonera. Per la sfida di domani contro la Juventus è ancora in dubbio ma intanto il centrocampista inglese si è raccontato in un'intervista a SportWeek questa mattina in edicola.

Libertà

Se si volesse riassumere con un concetto le parole di Loftus-Cheek, quello sarebbe libertà. L'ex Chelsea era arrivato un po' in una fase di stallo della sua carriera e ha dovuto prendere una decisione. Lui stesso la racconta così: "Non giocavo quanto avrei voluto e andavo in campo in posizioni in cui non potevo esprimermi. L'ultima stagione è stata molto difficile". Ma cosa gli ha restituito tutto questo? La risposta è semplice: il Milan. "Al Milan ho la mente libera e faccio la mezzala come mi piace: è come tornare bambini quando si giocava a pallone senza pensieri. In campo vuoi divertirti, goderti il tuo gioco, avere anche il piacere di lavorare duro. E se sei libero giochi il tuo calcio migliore". Una sensazione che si vive a 360 gradi nello spogliatoio rossonero: "Se tutta la squadra ha questo feeling si possono fare grandi cose". E avere la mente libera, giocare senza mettersi troppa pressione, aiuta poi a riconoscere il proprio valore ed è per questo che poi Loftus aggiunge senza mezzi termini: "Siamo la squadra migliore in Italia? Sì, ci sentiamo i migliori. Ma per queste cose si aspetta la fine".

Obiettivi chiari

Con la mente libera, poi, si possono anche fissare meglio gli obiettivi. Per questa stagione Loftus ne ha uno di squadra, chiaro a tutti: "Nel calcio, voglio vincere lo scudetto con il Milan. Fuori dal campo, non ci ho pensato molto. Voglio godermi il presente". Ma anche traguardi personali: "Posso segnare anche più di dieci gol (record personale, ndr). Ne ho segnati dieci con Sarri al Chelsea, ma quella volta sono diventato titolare solo nel finale di stagione. Posso andare oltre". Eppure nel corso di questo avvio di stagione c'è già stato un momento duro, il derby perso 5-1. Loftus non fa drammi ricordando la partita: "Nel calcio capita di avere una giornataccia e non te la sai spiegare, ma siamo stati bravi a metterci tutto alle spalle". Una risposta di gruppo dunque. Un gruppo molto forte e unito dalle parti di Milanello e in cui Ruben si è inserito benissimo fin da subito, aiutato anche dalla presenza di ex compagni come Tomori e Giroud, ma anche Pulisic. E dei suoi compagni parla così: "Tutti sono leader, nessuno ha timore di far sapere che cosa prova o incoraggiare gli altri. Maignan è quello che si sente di più in campo e nello spogliatoio: parla, incoraggia, ci trascina". E sugli altri: "Il più matto è Florenzi; Thiaw è quello che lotta di più; Leao il più bello, è sempre alla moda; Adli quello che si veste meglio". C'è tempo anche per l'elogio di una squadra avversaria: "Il Bologna uno degli avversari più duri. Zirkzee, il loro 9: è bravo". 


Altre notizie
PUBBLICITÀ