Lo Zenit in campo e la crisi sugli spalti: avversari complicati
Con la squadra in partenza per Sanpietroburgo, pronta ad una partita delicatissima per il cammino europeo di un Milan che non è partito con il piede giusto contro l’Anderlecht, Adriano Galliani si divide fra la preoccupazione per la sfida a Spalletti e quella per la deprimente situazione della vendita biglietti per il derby.
Da giorni ormai i tifosi di ambedue le squadre di Milano hanno la possibilità di acquisire il tagliando per quella che da sempre è la partita dell’anno per chi vive all’ombra della Madonnina, ma la vendita procede a dir poco a rilento. Ancora molti i posti disponibili, in ogni settore dello stadio, addirittura a pochi giorni dalla partita vi sarebbero ancora tagliandi per il secondo anello blu, settore in cui risiede la tifoseria più calda e dal costo contenuto.
Situazione deprimente quella degli spalti di San Siro nell’ultimo periodo, dalla deludente campagna abbonamenti con il record negativo di sole 23.618 tessere vendute (ben 7.615 in meno rispetto all’anno scorso), sino allo spettacolo pietoso di uno stadio pressoché deserto per l’esordio rossonero in Champions League contro l’Anderlecht. Affluenza ai minimi storici per il diavolo, mai si era vista una situazione tale ad inizio stagione, con l’impressione che la fiducia nei tifosi in questo Milan sia svanita già il 18 di luglio, senza attendere conferme dalle deludenti prestazioni sul campo.
Certo c’è la crisi, è innegabile che il fattore economico incida su quello che resta un semplice svago, un qualcosa in più di cui però i tifosi rossoneri non si sono mai voluti privare in questi anni. Ricordiamo ancora quanto accaduto allo stadio San Paolo l’anno scorso, quando durante il match di Champions League fra Napoli e Chelsea alcuni ladri “gentiluomini” derubarono un centinaio di macchine lasciando un biglietto emblematico che recitava “Se sei allo stadio ed hai speso 30, 100 o più euro per una partita, con la crisi che c’è in giro, non ti dispiacerà se prendo qualcosa dalla tua auto per sfamare la mia famiglia. Grazie per la generosità”. La situazione economica è deprimente quanto e più degli spalti vuoti de La scala del calcio, ma è altrettanto vero che in quel di Milano nessuno si è mai voluto privare del suo passatempo preferito, della sua passione più grande, del Milan, del rosso e del nero che infiammano i cuori, a maggior ragione nel derby.
Il tifoso medio del diavolo è pronto a rinunciare a tanto pur di poter assistere ad una vittoria nella straccitadina, una partita a sé stante che vale una stagione, che permette di regnare al bar la mattina fra cappuccino, cornetto e sfottò. Se i biglietti di Milan-Inter non sono ancora andati a ruba la colpa è da ricercare altrove, naturale che la crisi incida, ma una volta, nonostante tutto, i tifosi sarebbero andati allo stadio non fosse altro per assistere allo spettacolo in campo, qualsiasi esso possa essere.
La situazione appare piuttosto chiara, al di là dell’aspetto economico, la deludente campagna acquisti rossonera, suffragata da risultati scadenti in questo inizio di stagione, spinge il tifoso del Milan ad evitare San Siro, anche in occasione del derby, si avverte una certa frustrazione per il pubblico rossonero ed il timore di assistere ad un’altra disfatta. La speranza è che il diavolo sappia rispondere sul campo, già mercoledì contro un avversario difficile, magari convincendo anche i più scettici e facendo sì che le vendite s’impennino per garantire al derby il più classico tutto esaurito sugli spalti.
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