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LIVE MN - Torres: "Il Milan è tutto ciò di cui avevo bisogno". Galliani: "Fernando è un campione. Taarabt voleva tornare, ma abbiamo scelto Bonaventura"

di Daniele Castagna

--- Termina così la conferenza di Fernando Torres. Un ringraziamento e un saluto a tutti i lettori di MilanNews.it. ---

- Quando e perché hai deciso di lasciare il Chelsea?: "Voglio ringraziare i miei due club inglesi. Grazie al Liverpool per avermi portato in Premier e grazie ai blues per i trofei. Dopo tutti questi anni però necessitavo un cambio, qualcosa che potesse ridarmi il desiderio di giocare, di sentirmi importante. Quando è arrivata la chiamata del Milan mi sono detto: "Tutto quello di cui avevo bisogno!", un grande club con una grande tifoseria dove brillare e tornare me stesso. Bisogna tornare nelle prime tre e mi metto in gioco per raggiungere nuovamente i miei livelli passati. Le ultime ore di mercato sono state importanti ed ora sono qua, si è chiuso un capitolo e si è riaperto in Italia. Spero di poter dare tutto quello che ho sempre fornito in passato, mi auguro stagioni piene di gol e successi".

- Ti piace ancora il soprannome niño?: "Più invecchio e più mi piace. Già me lo hanno chiesto molti ma non ho problemi, potete chiamarmi Fernando, Torres o come preferite".

- Galliani, Torres non le sembra "Kakà biondo" per molte caratteristiche?: "Non rispondo perché mi sembra più una considerazione estetica. Lui è un grande professionista ma tecnicamente è diverso da Ricky, su chi sia più bello decidono le signore". (Ride ndr)

- Galliani, un voto al mercato e commento su Cristante: "Non mi do il voto da solo. Cristante voleva andare, si sentiva poco impiegato e tutto è nato da lui. Gli ho proposto il prestito ma lui non ha voluto, in quel momento è nato Bonaventura. Auguro al ragazzo di diventare un campione, lo pagammo 25.000 €, ora abbiamo un calciatore con esperienza ma comunque giovane".

- "Voglio parlare del mio caso al riguardo. Avevo bisogno di un posto dove tornare grande, necessitavo una sfida come questa per avere la mia seconda giovinezza".

-Galliani, come valuta questa tendenza della serie A di prendere calciatori "attempati"?: "Preferisco parlare del Milan, se no vengo attaccato dai colleghi. Noi abbiamo fatto un mercato mix con giovani e esperti. Ma perché diventa una colpa prendere un giocatore a zero? Se avessi pagato Lopez, per esempio, 20 milioni, sarei più bravo? Ci vuole la capacità di capire quando si può prendere un campione. Alex lo è, era titolare del PSG ma posso continuare con gli esempi".

- Signor Galliani, perché è stato ceduto Balotelli?: "Fernando ha caratteristiche diverse da lui. Abbiamo deciso di lasciarlo partire: noi, l'allenatore e Mario stesso. In quel momento ho parlato con Inzaghi e abbiamo scelto Torres".

- Hai paura di giocare in un campionato così difficile?: "Beh, la Spagna e l'Inghilterra non mi sembrano più facili. Nessun giocatore ha paura, è un sfida interessante. Spero di adattarmi presto, il resto non mi interessa".

- Signor Galliani, come sono i rapporti con Taarabt?: "Fino alle 22 di ieri sera ho parlato con lui, ci teneva a tornare. Cercavamo però un calciatore differente e ragionando con tutto lo staff abbiamo scelto Bonaventura"

- Un commento su El Shaarawy e gli altri giocatori offensivi: "Li conosco tutti. Non è questione di giocare loro per me, bisogna stare uniti, completandoci al meglio e capendoci subito. Stephan? L'ho visto bene, l'ho visto rapido, è decisivo. È uno di quei calciatori che hanno margini di crescita enormi e spero di poterlo aiutare con le mie conoscenze".

- Signor Galliani si aspettava un mercato così?: "La Champions significa primi tre posti. È stato fatto un mercato ricco, con molte operazioni: sono entrati 11 nuovi giocatori e ne sono usciti 14, forse il mercato con i maggiori cambiamenti. Quando le cose non vanno bene, nell'anno precedente, va cambiato molto e l'abbiamo fatto. Presentiamo un Milan nuovo e un Milan diverso. Mi aspettavo una sessione così movimentata".

- Cosa conosci del derby di Milano?: "Tutti i derby sono importanti e speciali per i tifosi. La prima cosa che mi hanno chiesto i fan, quando sono arrivato, è di segnare contro l'Inter. Ho avuto la fortuna di giocare in grandi stracittadine contro Real, Everton, City, United, Arsenal e squadre incredibili. Sono sempre partite pazzesche e noi calciatori lo sentiamo, prima di allora però ci sono molti incontri e dobbiamo essere preparati".

- Sliding doors con Mario Balotelli, tu a Milano e lui al Liverpool: "È normale che quando arrivi in grandi squadre ti parlino sempre dei tuoi predecessori. Tanti grandi calciatori sono passati da Milano e da Liverpool, dovremo confrontarci con loro. Tutti sappiamo quanto Mario abbia fatto bene qui, spero di fare meglio e gli auguro una buona annata in Inghilterra".

- "Sono stato in tre club diversi e di conseguenza ho vissuto tre periodi differenti. È vero, ho vinto molto con il Chelsea ma tanti gol li ho fatti con Liverpool e Atletico. Dal momento che sono qua, è una tappa nuova e sono dell'idea che i tifosi debbano vedermi in campo prima di parlare d'altro. Spero di segnare e di vincere parecchi titoli".

- Ti aspettavi un'accoglienza simile da Inzaghi?: "È una filosofia fondamentale per raggiungere obiettivi, ovvero un gruppo forte di persone sane e professionali, con spirito di squadra. Non sapevo che avesse parlato con Mourinho e lo ringrazio per le dichiarazioni positive, ma sono dell'idea che neanche c'era il bisogno di queste chiacchiere tra tecnici, io sono sempre stato un professionista esemplare in ogni momento della carriera, sia nei momenti positivi che in quelli negativi".

- Domanda a Galliani, l'operazione di mercato più facile e quella più difficile?: "Difficile van Ginkel perché ci abbiamo messo qualche giorno. Prima abbiamo dato l'ultimatum poi l'abbiamo tolto dicendo che scherzavamo. Non è vero che non voleva venire qua, solo che pensava di essere un titolare del Chelsea. Mourinho ha capito mandarlo a Milano avrebbe potuto fargli del bene. Come l'ho convinto? L'ho bombardato con de Jong e Fernando che continuavano a parlargli. Bonaventura è stata davvero una cosa anomala, fino alle 19.30 credevo nello scambio Biabiany-Zaccardo. Saltato tutto abbiamo avuto l'idea Bonaventura, lui era già a Milano perché doveva andare dall'altra parte. C'erano presidente, procuratore e tutte le persone necessarie e abbiamo chiuso senza fargli le visite mediche, il nostro medico però aveva già parlato con quelli dell'Atalanta".

- Quali record hai infranto nei test di Milanello?: "Ah, non sapevo di questa cosa. Ho fatto test di ogni genere, hanno guardato tutto quanto e mi sono allenato bene. Mi sento alla grande fisicamente e mentalmente, ho voglia di cominciare".

- Hai parlato con Berlusconi?: "Sì, abbiamo parlato e ci siamo detti molte cose. Mi ha ribadito che sono il benvenuto perché mi hanno sempre desiderato e finalmente sono arrivato".

- Mourinho ti ha detto qualcosa?: "Quando ho completato il mio passaggio in rossonero, lui mi ha parlato confermandomi l'incredibile passione che hanno i tifosi qui. Ho un forte rapporto con lui e mi ha detto che mi sarei trovato bene qui a Milano. Gli auguro il meglio, chissà se ci incroceremo di nuovo".

- Compagno che ti piace di più?: "No, bisogna lavorare di squadra per riuscire in una grande stagione. Ci sono molti giocatori ma voglio confrontarmi con i pari ruolo. Diego Lopez ha fatto una ottima partita ma ripeto, il calcio è sport collettivo e con quello si vince. Spero di essere titolare già dal prossimo incontro".

- Obiettivi per la stagione: "Ho visto la voglia dei tifosi, del club e dell'allenatore. Ho nel mirino i primi tre posti, ma vedendo la storia del Milan tutti vogliamo vincere fin da subito. Io prometto che farò di tutto pur di riuscirci. Spero di riuscire a tornare in Europa".

- Pronto a sfidare Llorente?: "È un grande amico, autore di una grande stagione. Lotteremo e ci confronteremo"

- Come vedi il campionato italiano?: "Ci sono tre grandi campionati in Europa: Italia, Inghilterra e Spagna. Ho sempre seguito la Serie A, fin dai tempi dell'Atletico ho avuto compagni che venivano dal Milan, Albertini su tutti me ne ha sempre parlato. Ora finalmente sono qua, ho seguito la competizione negli scorsi anni perché poi affrontavo squadre in Europa, come Inter, Juventus e Milan stesso. Non ho mai avuto problemi nel cambiare leghe e penso che neanche ora ne avrò".

- Inzaghi ti ha detto qualcosa di particolare?: "È un allenatore che ha da poco iniziato ma mette in campo tutto quello che aveva da calciatore, tutti lo conosciamo. Sono  sicuro che sarà capace di estrarre il meglio da me, ho voglia di imparare molto da una grande punta come lui che mi ha voluto".

- I nove precedenti, Van Basten, Weah e Inzaghi: "Sono tre punte diverse che hanno fatto storia e io sono diverso da loro, spero di raggiungere tutto quello che hanno vinto. È importante per me ciò che sto vivendo, chissà che nei prossimi anni potrà esserci anche il mio numero nove".

- Sulla stagione: "È una grande sfida cambiare campionato, dopo Spagna e Inghilterra arrivo in Italia, un altro grande campionato. Spero di fare molti gol e desidero che il Milan riacquisti il posto che merita tra le grandi".

- Sulla storia rossonera: "Non serve visitare il museo per vedere quanto grande sia questo club, il museo me lo ha ribadito. Vedere tutti questi trofei mi dimostra in che squadra sono arrivato, nazionale e internazionale. Grande privilegio essere qui, ho visto anche chi ha portato il numero 9 prima di me e spero di essere all'altezza, è un orgoglio. Avrei già voluto giocare domani, sarò pronto per il Parma".

- Prime parole di Torres: "In questi primi giorni è passato tutto molto velocemente. Ho fatto molti test, molte prove e c'era tempo per adattarsi. Sono stato a Milanello, ho conosciuto tutti e sono andato a vedere il match con la Lazio. Sono qui per imparare e per rendere il meglio possibile".

Parola ad Adriano Galliani: "Cosa dire di Fernando Torres? È un campione incredibile, nella sua carriera ha vinto tutto quello che era possibile. La sua avventura calcistica ebbe inizio a Madrid, nell'Atletico, e i suoi dirigenti già mi parlavano benissimo di lui anche se era poco più che ragazzino. Nel 2004 cercammo di avere Fernando ma la cosa non andò in porto. Nel 2007, dopo la finale di Atene, andò al Liverpool: 3 anni in Reds, altrettanti al Chelsea e adesso è qui. Meglio tardi che mai o come dice lui, mejor tarde que nunca. Siamo felici di avere un calciatore che farà benissimo, avrà onere e onore di avere una maglia pesante qui".

- Benvenuti cari lettori e buona sera da Casa Milan. Tra pochi minuti avrà inizio la prima conferenza stampa del nuovo centroavanti rossonero Fernando Torres. Non perdetevi neanche una dichiarazione con MilanNews.it!!!


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