LIVE MN - Parla Silvio Berlusconi: "Non escludo un ritorno di Kakà: fa parte della nostra storia. Sì ai magnati in società. Non sentiremo la mancanza di Ibra"
- Il saluto finale: "Speriamo di ritrovarci fra qualche tempo. E avere qualche altro ringraziamento da rifare. Io ci conto".
- Il numero 9 sulla maglia di Pato e il 10 su Boateng: "Pato è un goleador, il 9 è azzecatissimo. Il goleador pensa di trasformare ogni tiro. Non può giocare defilato come ha fatto in questo campionato. Boateng: noi abbiamo in mente il 10 come Gianni Rivera. Boateng è diverso da lui. Mi piace l'idea che queste due gloriose maglie sono sulle spalle di questi due giocatori".
- Galliani e Barbara Berlusconi, 30 luglio un giorno speciale: "Le due generazioni devono trovare l'intesa. Si trovano perfettamente sul tavolo di lavoro. Questa nuova immissione è utile, anche la crisi generale in cui tutti siamo può essere superata grazie a questo. Dopo pizza e mafia, il termine Milan è l'elemento italiano più conosciuto".
- Si parla di Kakà: "Io non ho approfondito l'argomento con Galliani. Kakà è nei nostri cuori per quel giocatore e quell'uomo che è. Non chiudo ad una possibilità di quel genere: bisogna poi vedere le condizioni. Ci sono giocatori che hanno segnato la storia del Milan".
- A giugno ha quindi prevalso il cuore nella cessione di Thiago? "Pensavamo fosse definitiva la nostra risposta. Poi, con l'offerta di Ibra che ha 31 anni, ha prevalso il buon senso. Non potevamo immettere denaro fresco, come facevamo negli anni scorsi".
- Messaggio ai tifosi: "Scendermo in campo sempre con la nostra mission: essere padroni del campo e del giuoco. Questa è la nostra missione. I tifosi non dovranno vergognarsi della loro squadra. Non credo che la proprietà e la dirigenza improvvisamente non possono più avere la fiducia dei tifosi. Non c'è la sicurezza nel calcio che chi più spende più vince. Si veda Abramovich: ha vinto solo quest'anno dopo che ha speso molto".
- Investitori stranieri nel Milan: "Porte aperte a chi volesse dare una mano alla nostra squadra. Noi abbiamo a cuore il bene nel Milan. Soprattutto e prima di tutto il Milan"
- Si ritorna a parlare di calcio. Dei petroldollari: "Vedo le squadre che hanno continuato a spendere molto, i loro proprietari sono fuori dal sistema europeo: vengono dalla Russia o dagli Emirati. Anche per queste squadre scatterà il financial fairplay. Altre squadre spendono di più in questa stagione, consapevoli che non potranno farlo nella prossima"
- Si parla ancora di crisi: "Il calcio fa parte dell'economia globale, gli introiti del calcio si dovranno misurare con la crisi: abbonamenti, biglietti e sponsor. In Italia la crisi finanziaria è più acuta, ma che non dipende dall'Italia. Io mi son tirato indietro dal governo, da tutti si diceva che un governo tecnico avrebbe migliorato questa crisi. Il governo si è dato da fare, nonostante la crisi sia rimasta. A questa si è aggiunta anche una crisi economica.. C'è preoccupazione e paura per il futuro: quello che è successo in Italia, ad esempio con l'istituzione dell'Imu, ha inciso in una crisi molto negativa"
- Sulla rosa: "Avremo una rosa di 22 giocatori, una rosa folta fa infelici i giocatori e mette in diffioltà anche l'allenatore. Aumenteremo le ricerche per attirare al Milan altri grandi campioni".
- Il presidente fa poi una disamina tecnica sui vari giocatori presenti nella rosa rossonera setacciando ogni ruolo.
- Si parla di Thiago e Ibra: "Non volevamo cedere tutte e due. Leo ci aveva contattato, ma dicemmo no. Poi l'avance del PSG è continuato. E abbiamo pensato anche al fair-play finanziario. Era l'ultimo anno che poteva essere avanzata un'offerta del genere. Con questo sacrificio avremo conti in ordine per i prossimi 3-4 anni. Il mio cuore piangeva, convinti però di avere in casa giocatori molto validi. In attacco non sentiremo la mancanza di Ibra.I In difesa crediamo in Acerbi"
- Sulle cessioni: "Chi non avrebbe voluto vedere ancora ad esempio Seedorf? Il tempo avanza per tutti. Abbiamo dato l'addio a diverse giocatori, ci aggiungo anche Pirlo. Si è trattato di una scelta imposta alle esigenze di bilancio, ripeto imposta".
- Sul futuro: "In passato si potevano comprare grandi giocatori. E' arrivata una crisi, mai presentatasi nella storia. La mia famiglia ha versato ogni anno 50 milioni nel calcio. Oggi non sarebbe più possibile per noi, che stiamo contenendo le spese nelle altre società. E poi non possiamo spendere questi soldi per il Milan, società di entertainment. Non potevamo rifiutare la cifra del PSG per i due giocatori: questo ha messo in sicurezza i conti della società".
- Inizia l'intervista: "Sono lieto a rispondere alle domande del protagonista di Milan Channel. Dobbiamo guardare al Milan del presente, che è forte con un quintetto di campioni che nessuno annovera: Pato, Robinho, Boateng (che vedo da centroavanti), El Shaarawy e Cassano. Anche quest'anno il Milan può disputare un ottimo campionato, migliore di quello dell'anno scorso dove ci sono stati diversi infortuni. La situazione economica non consente più le spese dei primi anni '90. Non si possono acquistare giocatori straffermati, come quelli che hanno marcato le campagne acquisti degli scorsi anni. Dobbiamo costruire una grande squadra grazie ai giovani e attraverso una rete di osservatori. Il Barcellona ha fatto così. Ricordo che il Milan stellare è partito così: dai Maldini, Baresi, Costacurta. Ai tifosi dico: c'è la possibilità di costruire un calcio divertente ed efficace, nonostante il quadro economico. Dico loro anche di non avere paura di questo cambiamento, è di prospettiva".
- Inizia la diretta con il direttore del canale Mauro Suma.
- Dopo un lungo silenzio torna a parlare il presidente del Milan Silvio Berlusconi. Con una nota apparsa su acmilan.com in mattinata, è la stessa società ad annunciarlo: "A partire dalle 13.30, in Milan Channel Live, il Canale tematico rossonero proporrà una lunga intervista al presidente Berlusconi, sui temi di stretta attualità rossonera". Segui la diretta in nostra compagnia, su MilanNews.it!