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Leo, chiamalo!

di Matteo Calcagni

Dopo settimane di voci, dichiarazioni e taciti assensi, a Casa Milan ha avuto luogo il "primo" incontro ufficiale per intavolare il ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero. Come appreso da MilanNews.it (qui l'esclusiva), Mino Raiola e la dirigenza rossonera si sono incontrati presso la sede milanista, per un summit durato ben quattro ore. Non si è parlato soltanto del campione svedese ma anche di Jack Bonaventura, e del suo intervento chirurgico (il classe '89 verrà operato in USA e dovrà stare fuori per 7/8 mesi), oltre ad altre possibili piste per il mercato di gennaio. E' chiaro, tuttavia, che il piatto forte resti Zlatan.

LA TRATTATIVA - Le parti, in questo momento, sembrano tutte dello stesso orientamento: Ibra vorrebbe tornare al Milan e il Milan vorrebbe Ibra, sebbene non sia ancora arrivata la telefonata decisiva di Leonardo al giocatore. Forse il club rossonero sta ancora valutando se affondare o meno in questa trattativa, sebbene sia chiaro che lo svedese interessi e soprattutto che serva alla causa rossonera. Il vero nodo economico da risolvere è relativo alla durata del contratto di Zlatan: la dirigenza milanista vorrebbe offrire sei mesi con opzione all'attuale centravanti dei Los Angeles Galaxy, Raiola e il suo assistito chiedono invece un accordo di diciotto mesi, un anno e mezzo. Uno scoglio che tuttavia non appare insormontabile, tenendo conto dei desideri coincidenti di tutti i protagonisti della vicenda.

LEO, CHIAMALO - Da quando il nome di Ibrahimovic è tornato in auge come possibile rinforzo a gennaio del Milan, in tanti si sono espressi sulla reale utilità del classe '81 per la causa rossonera. Alcuni pensano che il trentasettenne non riesca più a fare la differenza sul suolo italiano, altri invece temono (credono?) che Zlatan toglierebbe spazio a Cutrone oppure che sarebbe difficilmente affiancabile a Gonzalo Higuain. Eppure, nonostante la carta d'identità, Ibra ha una condizione fisica eccellente, di gran lunga superiore a giocatori con tanti anni in meno. Nessuno si attende un calciatore mastodontico come quello delle stagioni 2010/11 e 2011/12, ma in una sessione invernale, dove spesso l'esperienza conta più della futuribilità, Zlatan potrebbe offrire tantissimo alla causa rossonera. E ipotizzare che tre centravanti possano pestarsi i piedi è alquanto bizzarro, considerando i salti mortali che sta facendo Gattuso in queste settimane proprio a causa di un attacco numericamente poverissimo . E se davvero il prossimo passo sarebbe una telefonata per dare il là al corteggiamento (Raiola ha definito Ibra una "bella donna"), allora l'augurio e la richiesta è che Leonardo scorra presto la rubrica digitando il numero di Zlatan. Perché se il Milan vuole davvero centrare il traguardo Champions ha bisogno di un giocatore del genere.


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