Lentezza a mille e zero imprevedibilità, così non va
Gli instancabili Antonini e Abate a fare i Giggs della situazione, il generoso Bonera costretto a calciare da fuori area e una modestissima quanto organizzatissima difesa come quella dell'Atalanta, in versione fortezza inespugnabile, San Siro ha visto proiettati film troppo simili ad un horror. Se rispettabilissime compagini come quella doriana e quella bergamasca, entrano a San Siro e fanno la voce grossa, allora nel Milan qualcosa davvero non va. Intaccabili i meriti di chi ha onorato l'impegno giocando a viso aperto e con personalità, il resto poi è tutto demerito di una squadra all'affannosa e infruttuosa ricerca di se stessa. I rossoneri hanno perso "over" che ancora oggi restano tra i top del ruolo, giocatori in grado di fare la differenza sempre, chi è arrivato invece, deve ancora inserirsi e calarsi nella realtà milanista, ma il tempo stringe, i risultati latitano, il tempo passa e la personalità, non è dote che si acquista in poche settimane. Troppi sono i lati oscuri di una situazione che nonostante sia solo allo stadio iniziale, si fa già preoccupante. Se l'aspetto psicologico spaventa i tifosi, quello del gioco li delude prima e li innervosisce poi. Contro la Sampdoria per vedere una reazione, si è dovuta complicare la situazione in maniera irreparabile, contro l'Atalanta idem, prima si getta tutto al vento, poi in preda al "nulla da perdere", si inizia a lottare con ardore, grinta e alla rinfusa. La lentezza e la prevedibilità di manovra, oggi sono costanti che caratterizzano la fase d'impostazione degli uomini di Allegri, con queste credenziali anche la difesa meno dotata, ma ben organizzata, esce indenne da San Siro con tanto di titoloni in prima pagina. Se una rondine non porta la primavera, due sconfitte non possono gettare nel baratro, ma devono immediatamente suonare come campanello d'allarme, perchè la stagione rischia di essere compromessa già dall'inizio.