La squadra si schiera
"Noi siamo con l’allenatore, lui potrebbe essere la chiave per uscire dalla crisi. Siamo tutti con lui”. Queste le parole rilasciate ieri a "Milan Channel" da Riccardo Montolivo. L'ex viola si è fatto portavoce dello spogliatoio, rendendo noto come la squadra sia in piena sintonia col suo allenatore. Mentre Allegri passeggia su una metaforica asse piratesca, i giocatori cercano di salvarlo dalla famelicità degli squali. E' vero che il Milan non sta funzionando, ma le colpe non vanno totalmente attribuite al tecnico livornese. Il tornado di cessioni che si è abbattuto sul club rossonero, pur motivato da questioni economiche, ha lasciato un vuoto forse incolmabile nell'immediato. Per ricostruire un gruppo, privato di tali pilastri, non bastano pochi mesi: ci vuole programmazione, strategie di mercato e tempo, tanto tempo. La stagione è cominciata effettivamente da tre settimane, ma l'allenatore toscano sembra aver già esaurito i bonus. Ripartire da zero non è quasi mai sinonimo di vittorie immediate, soprattutto se l'austerity implica un mercato fondato sul risparmio totale. Se Allegri è stato scelto per far crescere questo nuovo Milan, sano finanziariamente ma lontano dai fasti passati, deve avere la possibilità di portare avanti questo progetto. Viceversa, se la società dovesse ritenere che l'allenatore livornese non sia adatto, prenda una decisione, ma che sia quella definitiva. La squadra, sebbene le difficoltà, ha già fatto la sua scelta: Allegri è la guida giusta per affrontare questa stagione, in preparazione ai nuovi orizzonti futuri. Vedremo se domenica, in una trasferta insidiosissima, ci sarà o meno una risposta sul campo.