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La linea sottile dell'umore rossonero: piove ancora, ma il sole è a portata di mano

di Matteo Calcagni

Gioire per i miglioramenti o rammaricarsi per il risultato? La linea dell'umore rossonero, dopo il pareggio del Tardini, è certamente sottilissima. Il Milan, schierato finalmente col 4-2-3-1, ha tenuto meglio il campo rispetto alle scorse settimane, riuscendo anche a mostrare ottime cose nella prima fase del secondo tempo. Proprio in quei minuti di "furia", dove è nato lo splendido vantaggio di Stephan El Shaarawy (quattro reti in tre partite), è mancata la giusta cattiveria per chiudere il match. Spicca l'errore di Boateng a tu per tu con Mirante, ma anche in altre occasioni, con meno frenesia e più sagacia, l'undici di Allegri avrebbe comunque potuto ottenere il 2-0. Così non è stato e, dopo la sostituzione forzata di Ambrosini, il Milan ha perso tanta di quella solidità mostrata in precedenza. Riccardo Montolivo, nello specifico, non ha saputo offrire la stessa sicurezza dell'esperto capitano, commettendo anche il fallo da cui è nata la punizione del pareggio. L'ex viola probabilmente pagherà le scorie dell'infortunio muscolare, ma in quella zona del campo serve sicuramente più attenzione. Discorso simile per Robinho che, anche a causa di una condizione non eccellente, non è riuscito a dare la scossa alla squadra, una volta subentrato a Boateng. L'1-1 brucia, anche perchè la vittoria avrebbe aperto scenari interessantissimi, ma lasciarsi prendere dallo sconforto sarebbe un errore ben peggiore. Le risposte di diversi elmenti sono state più che positive: se El Shaarawy sta diventando una certezza, l'esordio di Bojan Krkic ha destato certamente buone impressioni. L'attaccante catalano si è reso pericoloso anche nel primo tempo, quando gli spazi erano ridotti, salendo in cattedra definitivamente nella ripresa. Proprio dai suoi piedi sono nate tutte le opportunità rossonere e, se Boa avesse depositato in rete quel facile colpo di testa, ora staremmo incensando l'ex blaugrana per lo straordinario assist. Bene anche la coppia centrale Zapata-Yepes, veramente affiatata, così come De Sciglio, apparso a suo agio e in netta crescita anche sulla corsia sinistra. Lo stesso De Jong, fin quando al suo fianco c'è stato Ambrosini, ha forse disputato la sua miglior prestazione in rossonero. Poi c'è stata la disattenzione in barriera che, ovviamente, incide e inciderà sulle valutazioni finali. Senza gridare al miracolo, ma senza neanche abbattersi per due punti persi, il Milan deve andare avanti, cercando di tenere alta la testa e provare a migliorare ove possibile. La pioggia, copiosa sul Tardini, non ha ancora abbandonato metaforicamente il Milan, ma all'orizzonte, questa volta, si incomincia a scorgere il sole.


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