.

La cortina di ferro

di Luca Guazzoni

“E’ il Milan dei mediani”. Quello che piace ad Allegri, senza un regista vero. Quello che, con il factotum Ibrahimovic là davanti, ha conquistato il primo scudetto a distanza di sette anni dal precedente di raffinata natura. Quel sistema che preferisce il generale Van Bommel all’estro di Pirlo o la corsa di Flamini a Seedorf che spiega da fermo il calcio a noi plebei. Non c’è nulla di male, sia chiaro, sono solo scelte. Una squadra operaia e dalla scarna fantasia che piace quando gira a mille e vince e che fa ribrezzo quando deve ancora carburare e perde.
Contro l’Atalanta, con ogni probabilità, sarà la versione 2.0 di quel Milan – per altro già intravisto a Bologna -. Ambrosini in mezzo, il lanciere De Jong a coprire Bojan sul centrodestra e turbo Nocerino pronto a duettare con Boateng (in alternativa ad El Shaarawy) sulla corsia mancina. Tre centrocampisti con caratteristiche diverse ma dalla spiccata propensione difensiva. La grinta del campitano, la rabbiosa forza del tulipano e il dinamismo del Noce. Una cortina di ferro invalicabile.
Il motivo di tale scelta è molto semplice da individuare. Proteggere da bravi scudieri una difesa che va ancora registrata, auspicando che davanti il bomber Pazzini o la seconda punta di turno possano invertarsi qualcosa, anche un po’ dal nulla. Perché per vincere prima è necessario non prenderle.


Altre notizie
PUBBLICITÀ