La concorrenza non lo spaventa. 77 volte affidabile
Gli stimoli migliori si trovano nel campo di battaglia. All'inizio di questa stagione qualche giornale aveva addirittura parlato di un possibile trasferimento del numero 77 Luca Antonini. Taiwo in arrivo, avrebbe dovuto lasciarlo seduto in panchina, ma il terzino sinistro del Milan più affidabile al momento è lui. La pre-season rossonera aveva lasciato intendere che quei giornali non avessero tutti i torti. Spesso provato come mezzala proprio perché sulla fascia sinistra arrivava il francese. Il campo decide, ti porta in trionfo o ti boccia inesorabilmente. L'affidabilità di un motorino costante che macina chilometri intelligenti ha messo da parte i muscoli e la forza fisica di Taiwo. Beata concorrenza. Il tecnico stimola il gruppo a dare il massimo per esaltare le qualità dei singoli, tradotte con la maglia da titolare. Il turn over, termine abusato negli ultimi anni, è troppo utile per questo calcio e chi suda e corre gioca. Senza se e senza ma. Questo quanto appreso all'università Allegri. I suoi allenamenti non lasciano spazio a lamenti. Chi più suda, più corre e chi più corre più ha possibilità di scendere in campo. Sarà l'impatto con San Siro da metabolizzare ma le ultime prestazioni sono una sentenza: Antonini titolare e Taiwo riserva di lusso. La stagione è lunga, gli impegni e le caratteristiche degli avversari infinite dunque calme Taye. La rosa si è ampliata e rispetto allo scorso anno la maglia numero tre (quella di terzino sinistro per intenderci, Maldini non si offenda) ha tre concorrenti. Zambrotta uno di questi. Basterebbe leggere il nome per spiegare le capacità di uno dei terzini più forti che il calcio italiano abbia mai avuto. Oggi ha aumentato chilometraggio ed esperienza, alla bravura gestionale di Allegri adoperarlo nel posto e al momento giusto. L'età porta ad abbassare il limite massimo di velocità ma ad aumentare la lettura di situazioni di gioco invisibili ai più giovani. Tre difensori per un ruolo che al momento vede in netto vantaggio l'abnegazione di un terzino che si è fatto da solo. Cresciuto con la mentalità del lavoratore, di chi sa che la testa a volte è più importante delle doti di cui madre natura ti ha fornito. A Torino Allegri dovrebbe preferire gli anni di Zambrotta, il numero 77 rimane pronto ad alzarsi dalla panchina se ce ne fosse bisogno. Ancora una volta bisogna ringraziare Leonardo, il primo a credere in lui. Ora sono sempre di più a farlo...