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L'oggetto misterioso, il terzino

di Stefano Maraviglia

Troppo esterno per giocare nei tre in mediana, poco ficcante per fungere da punta, poco abituato a giocare spalle alla porta, per essere un trequartista, Urby Emanuelson cerca ancora il suo io. Massimiliano Allegri gli concede puntualmente manciate di fiducia, scampoli di gioco o apparizioni da titolare, ma l'esterno olandese solo a tratti ha mostrato colpi del suo repertorio. Arrivato al Milan lo scorso gennaio, l'ex Ajax, non ha ancora trovato la sua collocazione ideale. Il tecnico rossonero gioca con un centrocampo a tre, dove non è previsto il ruolo dell'ala pura, quindi di volta in volta Emanuelson si trova a dover ricoprire posizioni non sempre congeniali, per il suo gioco e le sue caratteristiche tecniche. I tifosi ancora oggi si chiedono quanto possa valere davvero l'ingaggio low-cost strappato ad una folta concorrenza, le prestazioni spesso pongono l'esterno sotto la lente d'ingrandimento. L'idea ultima o meglio il tentativo estremo, potrebbe essere quello di provare il giocatore sul versante mancino della difesa, ruolo che nel Milan ancora oggi stenta a trovare un "padrone" effettivo. Zambrotta è ormai giunto in la con l'età, Antonini, Taiwo e Bonera si sono spesso alternati, ma non hanno mai goduto della paternità. Perchè non provare il dinamico olandese? Piede mancino più che dolce, ottima corsa e proprietà di dribbling, cross teso e grinta. Portarlo fuori dal parapiglia del centrocampo affidandogli competenza difensiva con licenza d'offendere, potrebbe risultare la scelta giusta, quella atta a trovare un ruolo definitivo ad un personaggio ancora in cerca d'autore.


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