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L'importanza del leader

di Stefano Maraviglia

Che nello spogliatoio rossonero non ci siano primedonne, è cosa nota, che sia ricco di campioni e uomini di grande carisma è la pura realtà dei fatti. Tutti partecipano nel gruppo con grande dedizione, chi da una vita (calcisticamente parlando) o quasi, chi da molto meno, ma nessuno pur giocando poco rispetto a quanto sperato, ha mai interferito sugli equilibri interni. Se Zlatan Ibrahimovic è visto dai più come il "mercenario", solo perchè abbina al meglio la ricerca di stimoli, con cambio di maglia e compenso annesso, c'è chi fino ad oggi ha resistito al "ribaltone", legandosi puntualmente a quella che è diventata ormai una casa, prima ancora che una fede calcistica. Gennaro Gattuso è l'esempio lampante, giocatore ormai over 30, con tanto di ricco palmares alle spalle, cercato e tentato da petroldollari e progetti sulla carta ambiziosi, ma ad oggi ancora guida carismatica in campo e fuori, di un Milan che cambia ogni anno diversi elementi, ma che vede in lui, un punto fermo. Non si può escludere che il domani possa vedere Gattuso protagonista altrove, ma ragionando al presente, si possono solo tessere le lodi del condottiero. Messo momentaneamente ko da un'infiammazione al nervo ottico, il n.8 rossonero non ha optato per la tribuna e la vita da "spettatore pagante", anche contro il Cesena, "Ringhio" si è regolarmente presentato in panchina. Gli abiti erano ovviamente quelli di rappresentanza, ma il centrocampista non se l'è sentita di allontanarsi dalla squadra che, forse oggi come non mai, chiede la presenza e la paertecipazione di tutti, viste le gravi assenze patite. Bendato come un pirata, grintoso e arcigno come il più tenace dei mister, Gattuso ha vissuto gli ultimi impegni al fianco di Allegri, con la solita grinta spesa in campo ad ogni occasione utile. Il riposo forzato terminerà, chissà se l'esperienza da "vice", potrà tornare utile nel prossimo futuro.


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