L'idea per gennaio: basso costo e massimo rendimento. La dirigenza si ricorda dei Borini
In questa prima settimana di sosta per le Nazionali, catalizzata dal fondamentale incontro di giovedì a Nyon, è stato dettato anche il percorso (o il non percorso) del prossimo gennaio. Il Milan resterà con questa rosa e non opererà sul mercato, se non per piccole operazioni, verosimilmente in prestito. Le motivazioni sono principalmente due: la prima economica, visti i copiosi investimenti estivi che avranno peso finanziario anche nei prossimi esercizi; la seconda è tecnica, in quanto la dirigenza è convinta di aver allestito una rosa competitiva, non delegittimando quindi l'ultimo faraonico mercato.
BASSO COSTO, MASSIMO RENDIMENTO - Tutto questo è assolutamente condivisibile e nessuno, dopo le centinaia di milioni spesi, si sarebbe aspettato colpi da 30/40 milioni anche a gennaio. Questo però non significa che la rosa, così com'è, sia esente da lacune e da difetti, oltretutto migliorabili senza eccessivi esborsi monetari. Pensiamo a Fabio Borini, acquisto meno oneroso dopo Antonio Donnarumma (sei milioni), ma probabilmente il più redditizio in proporzione al costo. L'ex Sunderland è uno dei giocatori più utilizzati della rosa milanista con 1039 minuti, 10 presenze in campionato, 3 in Europa League e 3 nelle qualificazioni. A questo si aggiunge un rendimento sopra la media, per un giocatore che si sta rivelando fondamentale per Montella, ma lo sarebbe stato per qualsiasi allenatore.
L'IMPORTANZA DEI GREGARI - In estate si è deciso di puntare sulla qualità, acquistando tanti giocatori di tecnica che hanno preso il posto di altrettanti calciatori, meno dotati da questo punto di vista. Una scelta necessaria per elevare il valore della squadra, ma che non ha tenuto conto di aspetti calcistici come il sacrificio dei "mestieranti", dei faticatori, elementi essenziali anche in formazioni di alto livello. Non è un caso che Borini stia giocando tutte le partite, perché senza i cosidetti gregari i risultati non possono arrivare. Se il Milan avesse avuto altri giocatori simili, soprattutto in mediana, avrebbe probabilmente trovato meno difficoltà e forse qualche punto in più. Nell'eventualità in cui a gennaio arrivassero un paio di giocatori del genere, come lo stesso Kucka che fu, i conti non verrebbero eccessivamente minati e la rosa ne beneficerebbe, perché non tutti gli acquisti vanno acclamati all'arrivo in aeroporto, ma l'importante è che ricevano gli applausi in campo.