L'eccezione che conferma la regola: da 'scaricatore' a 'scaricato'
Sembrava ormai una consuetudine, ma stavolta è andata diversamente. La carriera decennale dello svedese in Europa è stata contraddistinta da tanti trasferimenti e da altrettante squadre, ben cinque. Dopo l’inizio al Malmoe, infatti l’ormai ex rossonero si era trasferito prima del suo approdo alla Juventus. Dalla retrocessione dei bianconeri in serie B era iniziata la carriera di ‘scaricatore’ di Ibra, che una volta vista la barca juventina affondare non aveva perso tempo a cambiare squadra per rifugiarsi all’Inter, nonostante un forte interessamento del Milan non concretizzato per noti motivi. All’Inter però, la sua nomea in questo senso aveva trovato la definitiva consacrazione. Infatti nel 2009, dopo gli ormai famosi ‘mal di pancia’ ed i gesti poco ortodossi verso la sua ex curva, Ibrahimovic aveva puntato i piedi costringendo i nerazzurri a lasciarlo partire, destinazione Barcellona. Anche qui però, la storia si è ripetuta: il gigante Ibra infatti, vistosi offuscato dall’egemonia di Messi in Catalogna, grazie ad un grandissimo lavoro del fido Mino Raiola aveva scelto di vestire la casacca del Milan. Proprio in questi giorni però, la storia sembra essere cambiata: da ‘scaricatore’ il forte attaccante è passato quasi a ‘scaricato’. I dirigenti rossoneri non hanno di certo mai messo in discussione le qualità del giocatore che ha portato il tricolore in via Turati dopo tanti anni, ma è evidente che la volontà di liberarsi di un ingaggio così pesante era davvero ormai diventato un obiettivo, tanto da convincere la proprietà a sacrificare Thiago Silva sull’altare del Psg. Per la prima volta dunque nella sua carriera, Ibrahimovic non ha battuto i pugni sul tavolo chiedendo la cessione, ma si è dovuto ‘accontentare’ dello stipendio offerto del Psg, superiore a quello percepito fino ad ora. Come dire, gli affari si fanno in due…