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Keita, Dossena e gli altri? Meglio Hottor e gli under

di Stefano Maraviglia
Redazione MilanNews

Abituati ai rumors caratteristica conseguenza del calciomercato, ci si trova quest'anno a dover gestire indiscrezioni forti, emerse con largo anticipo rispetto al passato. Thiago Silva, Ibrahimovic, gli argomenti di discussione sono importanti, gli scenari ipotizzati spesso discordanti con l'attualità. Analizzando la voce che riferiva ieri della prima offerta blaugrana (40 mln cash, più il cartellino di Keita, per Thiago Silva), o ricordando i vari Mudingay, Rigoni, Dossena ecc. tutti nomi accostati al Milan, il primo dato che salta all'occhio è quello riguardante l'età. Ciò che accomuna i quattro è l'essere over 30. La politica di via Turati applicata da oltre un anno, prevede contratti a brevissima durata o addirittura annuali, per quei giocatori ormai 30enni. Non solo l'anagrafe a penalizzare gli accostati al Diavolo, ma anche un appeal non certo forte, nutrito dalla piazza. Il tifo milanista sta già metabolizzando a fatica i continui rumors riguardanti una o più cessioni illustri, accettare nomi in entrata dal profilo lontano a quello desiderato (con tutto il rispetto per tali giocatori), è forse chiedere troppo. Le manovre riguardanti i calciatori "esperti" si scontrano con la logica, ecco che la linea verde trova terreno fertile. Ammesso che portare a Milano costosi campioni è oggi quasi utopistico, per puntellare la rosa, piuttosto che inserire elementi ormai in là con l'età e con un ingaggio tutt'altro che leggero, meglio lanciare giovani provenienti dalla Primavera e in grado di portare freschezza, ad un gruppo che ne necessita in maniera assoluta. Relegare costantemente in panchina o in tribuna i "baby", non li aiuta di certo nella crescita, farli lavorare al fianco dei "grandi", inserendoli in maniera graduale, può risultare invece molto importante. Rodrigo Ely, Ferreira, Desole, Hottor, Carmona, Cristante, Innocenti, Valoti, oltre ai vari Strasser, Di Gennaro solo per citarne alcuni, nomi che non sfigurerebbero nel gruppo della Prima squadra, ragazzi che magari non garantirebbero da subito un apporto fondamentale, ma che nel tempo potrebbero tornare più che utili, non gravando sulle casse della società e accontentando in parte i tifosi, decisi nel vedere un Milan finalmente giovane.


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