Intanto la beffa

Pochi sono i giorni che separano tifosi e protagonisti in campo, dall'appuntamento che nel suo piccolo vale una stagione: il derby è solo una sfida nella sfida, ma forse è quella per eccellenza. La classifica parla chiaro, i rossoneri guardano dall'alto gli altri condomini, soprattutto i nerazzurri che rispondono però sul mercato, con l'ostruzionismo nella trattativa per Carlos Tevez. Le risposte a livello di numeri e statistiche le darà solo il campo, quello di San Siro rimesso a nuovo per evidenziare al meglio le doti tecniche dei ventidue chiamati in causa. Basterà attendere ancora pochi giorni per capire quale delle milanesi canterà vittoria al triplice fischio del giudice di gara, ne serviranno sicuramente alcuni di più per ricevere invece considerazioni ufficiali in merito al bomber argentino.. Lui lo ha dimostrato presenziando a tutti i costi il pranzo "brasiliano" organizzato da Adriano Galliani, la partenza da Buenos Aires organizzata in fretta e furia ne è le dimostrazione, le parole del suo agente lo hanno confermato sistematicamente, ma a Moratti e co. tutto questo non è bastato. I vertici interisti si sono mossi con la dirigenza del City, sondando poi direttamente il terreno con lo stesso Tevez, che forse milanista come non mai, ha confermato tutte le voci che lo vogliono innamorato del "Diavolo" e pronto all'approdo a Milanello. I soldi come si sa hanno il potere di muovere quasi tutto, non la ferma intenzione di un uomo e professionista, pronto a qualche rinuncia pur di affiancare Zlatan Ibrahimovic e sfidare insieme a lui e agli altri, le avversarie italiane ed europee. Le attenzioni sono quasi tutte rivolte al derby calcistico, quello di mercato ha già un vincitore, o meglio un perdente. Se voleva presentarsi al popolo milanista nel migliore dei modi, sbattendo la porta in faccia ai cugini, Tevez ha già siglato il suo primo gol, per rendere la beffa davvero completa serve l'ok del Man City al trasferimento a Milanello. E' questione di ore, la resistenza inglese potrebbe essere caduta o quasi sotto i colpi d'artiglieria pesante lanciati dal bomber sudamericano.