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In attesa che il Milan impari il gioco posizionale, Fonseca si gode l'energia contagiosa di Morata: così il gruppo diventa squadra

di Manuel Del Vecchio

Morata e Abraham insieme è per motivi tattici o per la loro generosità in campo? Questa la domanda posta a Paulo Fonseca nel post partita di Milan-Lecce su Sky Sport. Il tecnico portoghese, che i tifosi rossoneri stanno pian piano scoprendo anche per la grande sincerità dei suoi discorsi davanti le telecamere, risponde così: "Le due cose, primo perché le caratteristiche di Morata mi permettono di impiegarlo in quel ruolo, tra le linee. Se non avessimo un attaccante con le caratteristiche di Abraham questo non sarebbe possibile. E poi questa energia è quella che mi piace di più, quella che Alvaro e Abraham portano, che è contagiosa. Oggi vediamo un Rafa che lavora di più perché segue questi esempi".

Valore tecnico, tattico e umano. Spesso quando si giudicano i calciatori ci si concentra prevalentemente sui primi due aspetti, tralasciando il terzo. Errore che a quanto pare il Milan non ha fatto durante l'estate. La stagione è ancora decisamente lunga ma i primi sentori sono estremamente positivi sotto questo punto di vista. E così Fonseca, in attesa che i giocatori facciano loro i dettami del gioco posizionale che ha in mente, può godersi un gruppo che sta diventando squadra.

L'intervista a due tra Theo e Morata, la fascia di capitano a Leao, Theo che rende meriti al portoghese per l'assist, lo sconsolato Bartesaghi rincuorato da tutti per l'espulsione e così via. L'ammutinamento del cooling break di Theo e Leao in Lazio-Milan sembra essere ormai lontano e superato: nel giro di poche settimane allenatore e giocatori sono stati bravi a risultare una situazione che stava diventando molto pesante. Nel derby la squadra, oltre alla bella prestazione sul campo, ha dimostrato a tutti che è al fianco del mister. Oltre i punti, l'entusiasmo e tutto quello che ne consegue questa è una delle cose più importanti, soprattutto per un progetto che sta nascendo in questi mesi.

Con l'addio in estate di Giroud e Kjaer, con la cessione di Tonali dell'anno prima, era necessario portare a Milanello giocatori di una certa caratura. Non che un Maignan non sia un esempio per professionalità e dedizione, ma è importante avere stimoli nuovi: Morata ha vinto tutto in carriera, eppure ieri anche sul 3-0 era a pressare i giocatori del Lecce "come un cane". Proprio l'energia contagiosa di cui parlava Fonseca, che ora dovrà essere bravo a canalizzarla bene per invertire rotta anche in Champions League: martedì si va a Leverkusen, ad aspettare il Milan c'è il Bayer di Xabi Alonso. Servirà attenzione, serietà, giocate di alto livello e soprattutto tanta energia, di quella che portano Morata e Abraham: quando la squadra si accende diventa difficilmente gestibile per chiunque.


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