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Il Verona complica le cose al Milan cambiando allenatore. Ma se il Milan fa il Milan...

di Antonello Gioia

Nell'ultimo paio di stagioni il Milan si è dovuto confrontare più di una volta con la partita d'esordio sulla panchina avversaria di un nuovo allenatore: è successo, per esempio, con Gabriele Cioffi in Udinese 1-1 Milan dell'11 dicembre 2021 e con Davide Nicola in Salernitana 2-2 Milan del 20 febbraio 2022; domenica la terza occasione: Salvatore Bocchetti esordirà sulla panchina dell'Hellas Verona affrontando al "Bentegodi" i rossoneri di Pioli.

Motivazioni Verona
È fattuale constatare che, quando si cambia l'allenatore, a prescindere dalle capacità e dall'esperienza che costui abbia, la squadra che ha modificato il suo tecnico ne risente in positivo: c'è nuova linfa, nuove motivazioni, voglia di nuovo e di ricominciare; a queste spinte, domenica se ne aggiungerà un'altra: al "Bentegodi" arriveranno i Campioni d'Italia del Milan e, dopo le pesanti sconfitte scaligere dell'ultima stagione (3-2 e 1-3 sempre in rimonta), Faraoni e compagni daranno l'anima per ricominciare col piede giusto.

Motivazioni Milan
Dal canto suo, però, il Milan non ha nessuna intenzione di lasciar troppo spazio ai sentimenti veneti. Una grande squadra - e il Milan, almeno in Italia, ha sempre dimostrato di esserlo - non si fa certo intimorire da un cambio di allenatore e anzi: avrà anch'esso le motivazioni giuste per arrivare carichissimo nella città di Romeo e Giulietta; la sconfitta contro il Chelsea, subita per colpe abbondanti ed evidenti dell'inadeguato arbitro Siebert, d'altronde, è ancora caldissima e la rabbia per le ingiustizie subite dovrà trasformarsi in energia, da usare per placare le velleità del nuovo Verona di Bocchetti e per dimostrare, ancora una volta, che se il Milan di Pioli fa il Milan di Pioli non c'è nessun cambio di allenatore che tenga.


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