Il tour de force inizia male: ora subito il riscatto o sarà dura
Altro giro, altra debacle. Altro scontro diretto, altra sconfitta. Il Milan perde l’ennesimo big match di questo suo complicato campionato, spianando la strada all’allungo della Juventus.
Prestazione preoccupante, quella dei rossoneri, incapaci di impensierire una Lazio più intenzionata a difendere che ad attaccare, almeno in partenza.
E così, dopo settantacinque minuti di gioco, i biancocelesti mettono a nudo tutte le difficoltà di Ibra e compagni, chiudendo la contesa quasi in scioltezza.
Il Milan è ormai costretto da tempo a fare i conti con gli infortuni, ma neanche la Lazio sorride: Reja, infatti, dopo aver perso il bomber Klose, sistema i suoi con un 4-2-3-1 tutto sostanza (Rocchi unica punta), togliendo aria alla manovra rossonera.
Allegri risponde con un centrocampo tutto muscoli a supportare il tridente El Shaarawy-Robinho-Ibrahimovic, ma il tris d’assi milanista è più un bluff, visto che non riesce a produrre nulla per tutto il primo tempo. Solo Nocerino prova a sorprendere Marchetti in avvio, ma l’estremo difensore ex Cagliari si salva senza problemi.
La ripresa è un film già visto. Il Milan fa la partita, ma il giro palla è sempre troppo lento. La Lazio non fatica a contenere i timidi attacchi degli uomini di Allegri, ripartendo poi in contropiede.
Il direttore di gara non vede un netto fallo di mano di Dias in area, negando di fatto un rigore solare al Diavolo, ma è un dettaglio che non può comunque giustificare una prestazione a dir poco inguardabile.
I rossoneri soffrono eccessivamente le squadre quadrate, arroccate, rocciose e quando Ibra non accende la luce, la situazione precipita. Un po' come nel derby: il risultato non si sblocca, le fasce restano un tabù e la beffa arriva puntuale.
Nel finale, infatti, Hernanes prima e Rocchi dopo bruciano Nesta e Thiago Silva, infilando Abbiati: uno-due e tre punti in cassaforte. Il Milan prova a battere l’ultimo (anzi, l’unico!) colpo con Ibrahimovic, ma lo svedese, dopo aver controllato da campione, calcia male con il sinistro. Non è serata.
Si torna a casa con le pive nel sacco, dunque, dopo aver steccato per l’ennesima volta di fronte alla prova del nove: ancora uno scivolone contro una prima della classe, ancora un assist alla Juve, che, senza nemmeno giocare, può mantenere comunque il suo posto al sole.
Il tour de force di febbraio inizia nel peggiore dei modi: ora il Napoli, poi la Vecchia Signora in Tim Cup e ancora l’Udinese. Allegri dovrà correre ai ripari, provando a rivitalizzare la squadra soprattutto dal punto di vista del carattere. Impossibile, infatti, vedere la squadra Campione d’Italia sciogliersi così di fronte ad un avversario non certo superiore, anche se ostico. Impossibile, forse ancor di più, giocare senza voglia e senza convinzione, come la più debole (mentalmente) delle formazioni.
Serve una scossa e serve adesso, già a partire da domenica: sbagliare ancora, potrebbe risultare fatale.