Il ritorno dell'apache? Per il Mancio non è incedibile e il Milan...
“Tevez? E’ tornato e ha chiesto scusa. Ha giocato, ha dato tanto e fatto gol pesanti. Si può sbagliare, l’importante poi è capirlo. E posso dire che non è sul mercato a meno che non voglia andar via lui”. Roberto Mancini, manager del Manchester City, non chiude la porta a una possibile partenza di Carlitos Tevez dalla sua squadra. Certo, come giusto che sia, l’allenatore di Jesi fa molta pretattica non potendo sbilanciarsi più di tanto ma la notizia l’ha data comunque. Tevez non è incedibile. Eccome se non lo è. L’attaccante argentino, che come sottolinea Mancini ha dato il suo contributo alla conquista della Premier League da parte dei Citizens, non è comunque ben visto dentro lo spogliatoio. Le gaffe contro Ferguson con i cartelli: “Rest in Peace Fergie”, le scuse di rito poi ritrattate da dichiarazioni pubbliche non sono passate sotto traccia così come non può passare inosservato, ai contabili del City, lo stipendio monstre che a partire dal secondo semestre del 2012 dovranno versare nelle casse dell’Apache. Una cifra folle che mina ogni logica di contenimento dei costi che anche la società dello sceicco Mansour sta attuando per rientrare, con grande difficoltà, nei parametri del Fair Play Finanziario. Il Milan, sotto traccia e a fari molto spenti, continua a guardare a quello che poteva essere e non è stato. Ma non è detto che non possa essere. La base di partenza è solida, i contatti con Kia Joorabchian e la dirigenza del City sono stati tenuti tiepidi in questi mesi intercorsi da quella due giorni folle di gennaio. L’eventuale partenza di Robinho potrebbe rimettere in piedi una trattativa che già si poggia su basi consolidate. Il Mancio scarica su Tevez ogni responsabilità, un possibile arrivo in attacco all’Ethiad Stadium potrebbe cambiare le carte in tavola. E a Milano c’è ancora chi desidera vedere l’Apache vestito di rossonero…