Il nuovo stadio, il progetto di Cardinale, il Milan di Allegri, lo scudetto e la Champions: le parole di Scaroni a Class CNBC
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Class CNBC nella quale ha parlato di vari temi. Ecco le sue parole:
Sulla questione stadio: "Il 5 novembre (giorno del rogito per l'acquisto di San Siro da parte di Milan e Inter, ndr) è stata per me una data fondamentale perchè ho dedicato tanto tempo al progetto stadio. All'inizio, quando dicevo che Milano aveva bisogno di un nuovo stadio mi davano del matto perchè c'è già San Siro che è così bello. Mi rendevo conto che molti non sapevano cosa fosse uno stadio moderno. Poi con il passare del tempo, anche grazie forse alla televisione che ha fatto vedere gli stadi che ci sono all'estero, ho visto un cambio di opinione per cui alcuni hanno iniziato a pensare che anche dovremmo avere impianti così belli come all'estero. Questo cambio di opinione si è visto anche nell'amministrazione comunale. L'investimento a San Donato ha fatto capire che eravamo molto determinati ad avere un nuovo stadio, tanto da essere disposti anche a lasciare Milano. Progressivamente l'amministrazione comunale di Milano ha incominciato a prendere coscienza del tema e nell'ultimo periodo è stata molto efficiente perchè comprare un'area del genere nel centro della città sarebbe stato complicato ovunque, non solo in Italia".
Sul nuovo stadio: "Sarà uno stadio molto verticale, più di quello che è già San Siro. Sarà un impianto modernissimo dal punto di vista tecnologico, con un'area riservata al cliente corporate e alle società importanti che sono quelle che garantiscono incassi elevati e che permettono così di mantenere prezzi più bassi per gli altri settori. Avremo uno stadio moderno per Milano e per le due squadre".
Sulle tempistiche: "Dovremmo avere lo stadio pronto nel 2030. La progettazione dovrebbe concludersi tra giugno e luglio del 2026, poi ci sarà la conferenza dei servizi che sarà il varo totale al progetto. Dal 2027 inizieranno i lavori che termineranno nel 2030. Solo dopo che sarà costruito il nuovo stadio si penserà al futuro di San Siro".
Sui ricavi del nuovo stadio: "Sarà abitato tutti i giorni. L'area sarà utilizzata tutta la settimana, non come accade ora a San Siro. Ci saranno ricavi che arriveranno da questo utilizzo e poi ci saranno gli spazi per le aziende. Ci attendiamo un raddoppio dei ricavi da stadio, questo è molto importante".
Sul bilancio del Milan: "Abbiamo raddoppiato i ricavi del Milan, a prescindere dal mercato. Senza Champions, non sarà facile fare il quarto anno di fila in positivo, ma non sono pessimista nemmeno su questo".
Sui debiti del club: "Noi abbiamo un debito molto piccolo, circa 70 milioni. Continuiamo ad investire in giocatori, abbiamo speso 250 milioni negli ultimi due anni di nuovi contratti per nuovi giocatori. Continuiamo a generare cassa di fatto".
Sull'equilibrio tra risultati finanziari e in campo: "Il mondo è cambiato, non c'è più una persona fisica che finanzia senza guardare i conti. Siamo tutti sottomessi al Financial Fair Paly, quindi siamo tutti costretti ad avere bilanci sani e sostenibili. Dobbiamo avere bilanci sostenibili per continuare ad offrire il miglior calcio possibile".
Su Cardinale: "Ha creato un fondo dedicato allo sport e il Milan è stato il suo grande investimento. Ha portato al Milan competenze che non avevamo. Se abbiamo raddoppiato il fatturato è anche grazie al suo intervento e a come ci ha aiutato a crescere. Cardinale ha un progetto a lungo termine, rimarrà azionista del Milan per molto tempo, è questo il suo desiderio. Lo sentiamo sempre, è sempre attivo e presente. Sulla vicenda stadio è portatore di una conoscenza di un fondo che ha creato diversi stadi. Ha portato nel club persone che sono in grado di capire come deve essere un impianto moderno".
Sul calcio italiano: "Come Serie A incassiamo dai diritti tv internazionali 200 milioni all'anno, la Premier 2,2 miliardi, la Liga 700-800 milioni che trovano una spiegazione nel fatto che negli anni scorsi hanno avuto due grandi campioni come Messi e Cristiano Ronaldo. Il gap con la Premier deve essere riempito, ma ovviamente ci sono tante cose fare, compresi nuovi stadi perchè avere impianti belli e pieni sono la base per avere un effetto televisivo di un certo tipo. Sono convinto che dopo San Siro verranno costruiti anche tanti altri stadi in Italia".
Su Milan-Como: "Una delle idee che abbiamo perseguito era di andare in Australia per promuovere il calcio italiano, non per fare un affare economico che non c'è. Non ho ancora abbassato le braccia su questo tema, ma ci sono così tante autorizzazioni da ottenere che comincio ad essere preoccupato. Se saltasse sarebbe un'occasione persa per la Serie A perchè noi abbiamo l'obiettivo di rendere la Serie A attrattiva nel mondo".
Sulla rinascita del Milan: "Dopo aver vinto una partita sofferta come quella contro il Torino, guardo avanti con ottimismo e pieno di speranze. Come ripete spesso anche Allegri, noi abbiamo un obiettivo, cioè tornare in Champions League. Il Milan deve essere sempre in Champions. Noi siamo una squadra mondiale, abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo, dobbiamo essere nel palcoscenico del calcio mondiale che è la Champions League.
Su Allegri: "Credo che avere degli allenatori esperti, competenti, che ne hanno viste tante e che diffondono un'atmosfera di serenità e di ottimismo, vivendo tutto su un piano emotivamente sano come fa Allegri, sia un elemento chiave. Come diffonde serenità a me, sono convinto che la diffonda anche a squadra e staff. Credo che questo sia fondamentale per avere risultati positivi in campo. Quando sono arrivato al Milan mi hanno spiegato che la squadra in campo è la figlia dell'allenatore e della società. La società deve essere sana, e Gerry Cardinale ce lo garantisce, e poi c'è un allenatore come Allegri che ne ha viste tante durante la sua carriera. Tutto questo si trasferisce in risultati in campo".
Sullo scudetto: "Se ci credo? Io ho vinto un solo scudetto ed è stato indimenticabile. Potrei parlarne per ore di quello scudetto. Se vincere non è la priorità del Milan? Nel calcio europeo vincere è tutto, in altri sport la necessità di vincere forse è meno forte che nel calcio dove invece vincere è tutto".
Sul 2026: "Al calco italiano auguro che la nostra Nazionale possa tornare a giocare un Mondiale perchè è troppo tempo che non lo facciamo".