Il Napoli sbanca San Siro. Il Milan, senza i suoi big (squalificati, infortunati o fuori per scelta tecnica che siano), è poca roba
Privo di Theo, Reijnders, Gabbia, Abraham, Jovic, di Pulisic per influenza fino al 60’, di Leao e Tomori per scelta tecnica, il Milan perde 0-2 contro il Napoli a San Siro e scivola a -11 dalla capolista con una partita in meno; di Lukaku al quinto e di Kvaratshelia al 43esimo le reti dei partenopei.
Il Napoli in dieci partite ha conquistato 25 punti, il Milan in nove solo 14. Stasera per la squadra di Paulo Fonseca è arrivata la terza sconfitta in campionato, la seconda nelle ultime tre giornate. Squilibrati, umorali, i rossoneri hanno a tratti palesato anche un buon gioco offensivo ma si sono sempre mostrati vulnerabili. Ci sarà poi da discutere dell'esclusione di Rafael Leao, la seconda di fila in campionato. Il 10 che dovrebbe fare la differenza sembra un calciatore sempre più a sé stante rispetto al progetto Fonseca. Il 'son tutti uguali' del manager portoghese non sta pagando. Tutt'altro. E il risultato oggi è quello di un Milan che arranca e subisce troppo.
Pronti via e il Napoli è passato in vantaggio. Dopo aver accidentalmente neutralizzato una conclusione di Kvaratskhelia, Lukaku s'è fatto perdonare e ha sbloccato la partita sull'imbucata di Anguissa già al quinto minuto. La squadra di Conte ha approcciato meglio la partita, è subito sembrata sul pezzo e dopo l'1-0 ha controllato la partita per altri 8-10 minuti alla ricerca di un raddoppio che non è arrivato.
Partito in sordina, il Milan è sceso in campo solo dopo un quarto d'ora, ma quando l'ha fatto ha spinto con insistenza il piede sull'acceleratore. Tra il 18esimo e il 23esimo tre occasioni interessanti per i padroni di casa: la più pericolosa quella di Musah, croce e delizia di un Milan pericoloso in zona offensiva ma anche squilibrato sulle ripartenze avversarie.
Proprio il centrocampista statunitense poco prima della mezz'ora ha avuto una grande occasione a disposizione: l'inatteso errore di Buongiorno gli ha spalancato l'area di rigore, ma l'ex Valencia ha avuto un controllo non perfetto e ha favorito l'uscita a valanga di un tempestivo Meret. Il Milan nei minuti successivi ha continuato a macinare gioco, ha continuato a controllare il pallone (al 45esimo 62% di possesso palla), ma non è mai riuscito nella stoccata decisiva. Il risultato? Sul finire del primo tempo dopo due squilli firmati Di Lorenzo e Politano il Napoli ha trovato il raddoppio con una iniziativa personale di Kvicha Kvaratskhelia: partendo dalla sua zolla, il fuoriclasse georgiano ha prima bruciato Emerson Royal, poi ha eluso il leggero raddoppio di Fofana e, infine, ha battuto Maignan con un tiro a giro su cui il portiere francese poteva fare di più.
A inizio ripresa il Milan ha subito trovato il gol con un colpo di testa Morata, ma la posizione di fuorigioco ravvisata dal VAR dopo l'esultanza dello spagnolo non ha cambiato lo status quo di una partita che ha visto i rossoneri continuare a controllare il gioco senza però mai trovare la giocata risolutiva. In questo senso, non è servito l'ingresso dopo l'ora di gioco di Rafael Leao, né quello di un febbricitante Pulisic. Il Napoli nel secondo tempo ha difeso con organizzazione e lucidità: non ha mai perso il bandolo della matassa e alla fine ha portato a casa i tre punti. Per Conte sono tre punti pesantissimi, mentre nuove nubi si addensano sulla testa di Fonseca. La scelta del Milan di puntare su di lui per il dopo Pioli convince sempre meno.