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Il Milan e il perpetuo dilemma della porta: serve una scossa, non un palliativo

di Matteo Calcagni

Oltre all'incontro per Joel Campbell, sul quale l'interesse pare essersi palesato in un momento non proprio ideale (gol e assist in maglia Arsenal), il weekend rossonero ha portato a nuove idee di mercato come quella del portiere. L'ultima idea è quella per Pepe Reina, con il quale Inzaghi ha conversato in occasione di Milan-Liverpool. Il presunto interesse per l'estremo difensore spagnolo dimostrerebbe che in casa rossonera persiste grande confusione per un ruolo fondamentale come quello dell'estremo difensore.

TITOLARE CERCASI - Da settimane sosteniamo come, per un motivo o per un altro, alla porta milanista manchi un vero e proprio titolare. Non è un caso che, nelle prime cinque amichevoli estive, Inzaghi ha ruotato tutti i portieri a sua dispozione: il migliore, nonostante i 37 anni e qualche acciacco, è stato ancora Abbiati. Se non sopraggiungessero problemi fisici, il nativo di Abbiategrasso sarebbe titolare indiscusso, ma è palese che il Milan debba pensare ad un'alternativa credibile.

L'IPOTESI REINA - Lo spagnolo, il cui approdo appare comunque complicatissimo, potrebbe garantire due/tre stagioni ad alto livello, ma non garantirebbe una progettualità a lungo periodo. Se il Milan pensasse veramente di rimescolare le carte in quel reparto (per il quale sono già state fatte delle scelte), dovrebbe pensare anche al futuro, andando a prendere un portiere con il quale intraprendere un lungo percorso. Reina sarebbe un grande innesto, ma rappresenterebbe l'ennesimo palliativo a breve/medio termine di questo club. Non sarebbe meglio andare immediatamente su un profilo giovane come Perin, in una stagione dove (ad oggi) difficilmente si potrà ambire ad obiettivi trionfalistici.


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