Il Milan ci è ricascato, la difesa riprende gol. La sosta per studiare le contromisure
Le recenti prestazioni del Milan hanno fatto capire a tutto l’ambiente che vi sia ancora del lavoro da fare per considerarsi fuori dalla crisi che si derubricava come “di gennaio”. In realtà la crisi è profonda e reale, drammatica e attuale: il Milan segna poco, troppo poco per quel che potrebbe (e dovrebbe) e al contempo concede troppo.
L’ILLUSIONE
Il mese di febbraio aveva illuso il Milan e i milanisti circa una guarigione che, però, è stata smentita dalle prestazioni e dai risultati recenti. Risultati che evidenziano come l’inserimento di Thiaw in un modulo più coperto abbia restituito sì qualche certezza in più al pacchetto difensivo rossonero, ma non ha davvero guarito i mali che affliggevano il Diavolo. In particolare, il Milan da gennaio ad oggi ha subito 21 gol in 12 partite di Serie A, tenendo la porta inviolata soltanto in 3 occasioni. Più nel dettaglio, salta fuori che il Milan in questo 2023 abbia concesso troppo alle proprie avversarie, come testimoniato dalle statistiche sugli xG di FootyStats:
- Salernitana Milan 1-2 (0.97 xG concessi)
- Milan Roma 2-2 (1.20 xG concessi)
- Lecce Milan 2-2 (1.83 xG concessi)
- Lazio Milan 4-0 (1.45 xG concessi)
- Milan Sassuolo 2-5 (1.35 xG concessi)
- Inter Milan 1-0 (2.15 xG concessi)
- Milan Torino 1-0 (1.47 xG concessi)
- Monza Milan 0-1 (1.41 xG concessi)
- Milan Atalanta 2-0 (0.63 xG concessi)
- Fiorentina Milan 2-1 (2.15 xG concessi)
- Milan Salernitana 1-1 (1.08 xG concessi)
- Udinese Milan 3-1 (1.42 xG concessi)
Il totale di queste 12 giornate, quindi, vede il Milan concedere un xG di 17.11 complessivo, che è un’enormità già se corrispondesse, poi, a 17-18 gol subiti. Il dato però diventa preoccupante dal momento che i gol concessi siano ancor di più rispetto a quanto ci si aspetterebbe dalle occasioni costruite dagli avversari dei rossoneri.
URGE CAMBIARE QUALCOSA
I saggi dicono che per ottenere qualcosa di diverso da ciò che si è sempre ottenuto si debba essere disposti a fare qualcosa che non si è mai fatto. Una verità incontrovertibile che ha portato mister Pioli ad un reset tattico, con la difesa a 3, i due quinti a tutta fascia e una copertura maggiore. Un miglioramento c’è stato, ma non particolarmente significativo. L’attacco, in aggiunta, si è inceppato e Leao si è spento. Stefano Pioli non si ritrova una situazione facile da gestire e la classifica non aiuta a vivere con serenità il periodo di difficoltà, ma anche adesso, ancora una volta, il tecnico emiliano dovrà inventarsi qualcosa per risolvere i problemi tecnici, tattici e sicuramente anche di mentalità che affliggono una squadra, quella Campione d’Italia in carica, che ha fatto e sta facendo oggettivamente troppo poco per onorare il Tricolore come ci si aspetterebbe da chi ha vinto lo scudetto un anno fa.
di Luca Vendrame