Il mercato delle punte decide tutto
Fonte: articolo di Matteo Ronchetti per Sportitalia
Telenovela finita. Forse. Perché nel calcio non si sa mai. Ma la firma di Thiago Silva sul nuovo contratto potrebbe valere la parola fine sul lungo tira e molla sull’asse Milano-Parigi. Il brasiliano resterà al Milan, fino al 2017 e con uno stipendio di 6 mln circa più incentivi ad obiettvio. Che non sono i 7.5 del PSG o i 12 di Ibra, bonus compresi, ma nemmeno i 4 di prima. Nemmeno le ultime richieste del difensore hanno fatto crollare Silvio Berlusconi, che aveva vacillato di fronte ai 42 mln degli sceicchi. I rossoneri mollano così la pista Silvestre, ora libero di accasarsi all’Inter che ha lasciato andare Lucio e colpi di scena – stavolta - non dovrebbero essercene. Ma al Milan, blindato un big, ne vacilla un altro. Quel “non garantisco che Ibra resti” di Mino Raiola è suonato sinistro, troppo perché sotto sotto non ci sia stato nemmeno un abboccamento. Tutto, certo, dipende dalla società rossonera, ma anche dalle pretendenti. Non ce ne sono molte e solo PSG e City potrebbero avere quella disponibilità economica per strappare lo svedese a Galliani che ha già ribadito di volerlo tenere. Capitolo centrocampo. Manca ancora un playmaker da porre davanti alla difesa. Le idee sono poche, i soldi anche. Ecco perchè il mercato delle punte potrebbe sbloccare la situazione e permettere a Galliani di recuperare nuovi denari da investire. Non solo Ibra, ma anche Robinho e Cassano potrebbero vacillare per motivi diversi. Witel, Strooman e Diarra i soliti nomi per la mediana. Anche se rumors dalla spagna dicono che il madridista non avrebbe intenzione di accettare le avances dei rossoneri, che intanto hanno preso Hachim Mastrour, baby fenomeno di soli 14 anni e ricercato da mezza Europa.