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Il caso Donnarumma come monito per Calhanoglu: la fermezza di questo Milan non è da sottovalutare

di Pietro Andrigo

All’interno di qualche talk politico o sulle pagine di un quotidiano nazionale, la recente separazione tra Donnarumma e il Milan potrebbe essere definito come ‘Gigio Gate’. Questo caso calcistico internazionale a tinte rossonere infatti, al di là dell’insita natura sportiva, comprende diversi risvolti economici, sociali e decisionali che scuotono l’intero mondo del calcio. La fortissima (e giusta) decisione del Milan di non scendere a patti con le sconcertanti richieste dell’entourage del giocatore racconta di un no sofferto ma indispensabile per preservare una credibilità economica e di identità. Il ‘Gigio Gate’ racconta di una separazione sofferta ma inevitabile e soprattutto può rappresentare un caso storico per il calcio italiano e non solo: una presa di posizione forte verso giocatori e addetti ai lavori che potrebbero pensare che l’indigestione economica del pallone siano parole al vento e non una dura realtà.

DECISIONE FORTE - Al di là del giustificato pessimismo degli ultimi mesi circa un rinnovo di Donnarumma, l’illusione e impressione di molti tifosi rossoneri era quella che alla fine il matrimonio tra Gigio e il Milan sarebbe continuato. Questa percezione, tra l’altro, era viva anche nel portiere che come molti è rimasto spiazzato dalla decisione della dirigenza rossonera. Una scelta forte che denota una presa di posizione matura e ascrivibile al processo di crescita nella credibilità che il Milan vuole proseguire. Questo ‘precedente storico’, nell’attualità rossonera, può immediatamente riferirsi ad un’altra situazione spinosa ovvero quella relativa a Hakan Calhanoglu. Il calciatore turco, tentennante sul rinnovo, con la decisione su Donnarumma da parte del Milan deve prendere consapevolezza che la società rossonera è disposta a scendere a patti fino ad un certo punto. Le strategie sue e dell’agente, in questo senso, potrebbero cambiare.

UN MESSAGGIO PER TUTTI - “Tutti sono importanti, nessuno è insostituibile” è sempre stata una delle frasi più importanti nel mondo delle grandi società e negli ultimi giorni è stata ribadita in maniera forte del Milan. La prontezza con cui la dirigenza rossonera si è presentata con Maignan, come conseguenza della decisione su Donnarumma, spiega che Maldini e Massara non sono impreparati ma anzi hanno già pronte strategie e nomi concreti per sostituire pezzi del puzzle rossonero. Questo discorso, quindi, è ascrivibile anche per Calhanoglu: il turco è importante per il Milan ma non è insostituibile. I discorsi del rinnovo proseguiranno ma se non si troverà un compromesso le strade si separeranno- Se sarà addio verrà sostituito, come tutti, perchè i giocatori passano ma il Milan resta. Sempre. 


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