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Il camaleonte Barça ubriaca il Milan, ma una soluzione c'è...

di Matteo Calcagni

Emozioni, esplosioni di gioia, rabbia, rassegnazione, voglia di non mollare: Milan-Barcellona ha racchiuso in sè una miriade di sfaccettature, grazie ad una prova disinvolta e all'arrembaggio per entrambe le squadre. I rossoneri, a differenza dell'andata, hanno tentato la contesa a viso aperto, riuscendo a rimontare per ben due volte sui marziani blaugrana. Una sfida che ha evidenziato diversi punti di discussione, soprattutto in relazione alla prestazione difensiva del Diavolo. Pep Guardiola, a differenza delle attese, si è presentato a San Siro con una difesa a 3, rimpolpando il suo fenomenale e già affollato centrocampo con il giovane Thiago Alcantara. Una mossa, quella dello spagnolo, che ha causato non pochi grattacapi all'undici milanista, convinto di trovarsi di fronte il classico 4-3-3 di stampo Barça. Soprattutto nella prima parte di gara, fino all'autorete di van Bommel, l'undici di Allegri ha sofferto in maniera evidente l'impredivibilità dello schema catalano: Fabregas, Thiago, Xavi e Messi hanno ruotato ciclicamente, rendendo quasi nulli i punti di riferimento offensivi. Proprio questa camaleontica conformazione si è rivelata una spina nel fianco, dato che il Barcellona è spesso riuscito a colpire il Milan per vie centrali: il solo van Bommel, tra l'altro non in gran serata, non è infatti riuscito ad arginare i fulminei scambi dei numerosi centrocampisti blaugrana. Vista la difficoltà emersa nel corso della gara (anche la rete di Xavi è nata in questa maniera), forse il tecnico toscano avrebbe dovuto schierare due uomini come schermo davanti alla difesa: ne avrebbero risentito gli inserimenti dei mediani, ma il Diavolo si sarebbe coperto con maggior ordine, coprendo la falla messa in luce dalla nuova composizione catalana. Un 4-2-3-1 sarebbe risultato forse più insidioso e più protetto nella gara di ieri sera. Nonostante questi lapsus centrali, tuttavia, i rossoneri sono rimasti in partita a lungo, facendo correre qualche brivido imprevisto a Guardiola & co: una prestazione che non va buttata, ma che va limata anche in vista del prosieguo della competizione europea. Subire tre gol in casa sarebbe un fardello troppo pesante nei turni ad eliminazione diretta e, in tal senso, bisognerà studiare un nuovo piano tattico difensivo, cercando poi di liberare in attacco i vari tenori offensivi.


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