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Ieri Nkunku non ha giocato male. Perché il 9 vero a gennaio serve assolutamene

di Antonello Gioia

Beh, dopo quattro mesi di stagione possiamo dirlo. Senza urlare, ok, ma senza neanche avere timore di star dicendo una falsità: la scelta del Milan di acquistare Cristopher Nkunku e non l'annunciato vero numero 9 si sta rivelando più che sbagliata. Parlano i numeri: il francese ha segnato solo un gol in stagione, il 2-0 al Lecce nei sedicesimi di Coppa Italia, e poi ha messo insieme una serie di prestazioni che è difficile anche giudicare.

Fantasmi

Già, perché, ieri, Nkunku non ha giocato male. Sì, lo ripeto, anche se avete letto bene: Nkunku non ha giocato male contro la Lazio. Perché non ha giocato proprio. Qualcuno l'ha visto in campo? Qualcuno si ricorda una sua giocata? Qualcuno ha in testa un momento in cui lui fa un movimento, un'azione con la palla tra i piedi? Qualcuno ha qualcosa per giustificare i suoi trenta minuti in campo? Probabilmente no. Ieri, e non solo ieri, un fantasma. E al Milan, come Tare stesso aveva anticipato a giugno, serviva un attaccante che fosse tutto, tranne che un fantasma. Anche perché pure Santiago Gimenez, le cui migliori giocate delle ultime settimane sono le interviste dell'agente e del padre che ricordano di quanto sia felice al Milan, non è che abbia proprio vissuto di concretezza in questa stagione.

Necessità

Fatto sta che ad Allegri serve ciò che aveva chiesto in estate: un 9 vero. Vlahovic a gennaio sarà irragiungibile, ma, forse, sul mercato si può trovare qualcosa di low cost ma che, almeno, abbia le caratteristiche adatte per il gioco del tecnico livornese. Un Fullkrug, se si vuole andare sull'esperienza, un Pellegrino, se si vuole tentare una scommessa senza svenarsi troppo. Ma non si resti coi fantasmi.


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