Ibra un affare da fare
Quando si parla di calciomercato si deve sempre valutare il nome del giocatore, il suo spessore, ma anche molteplici altri fattori. Il Milan si priva di Zlatan Ibrahimovic, il centravanti degli ultimi vent'anni, per caratteristiche più somigliante al mito Marco Van Basten. I rossoneri perdono un leader, un elemento che da solo ha saputo decidere più di una partita, un campione che pur sonnecchiando, in campo costringe sempre e comunque due difensori avversari a marcarlo a vista, lasciando di conseguenza sguarnite altre zone del reparto. Si parla di Ibrahimovic e si tira in ballo uno dei migliori interpreti del ruolo, ma anche uno dei più esigenti. Un carattere particolare, in grado di risultare simpaticissimo e umile come l'ultimo degli esordienti, ma anche irritante per atteggiamenti in partita, o toni forti riservati ai compagni. Determinato come chi vuole sempre vincere, lo svedese è un personaggio unico nel panorama calcistico mondiale. Tanti i punti a suo favore, come altri sono pro la sua cessione che oggi appare solo dolorosa, ma che può rivelarsi un vero e proprio affare. Detto del carattere estremamente particolare, vanno sottolineati gli altri aspetti che ne promuovono la vendita. Ibra è prossimo al compimento dei 31 anni (3 ottobre), il dato anagrafico va sommato al contratto, per peso economico e durata. L'età semi-avanzata lo inizia a sfavorire commercialmente parlando, anche se l'immensa classe e un fisico marmoreo nè garantiscono l'eterna durata. Oltre a ciò va sottolineato come l'avvicinarsi alla scadenza, comporti in ogni caso una decisa svalutazione (maggiore per quei giocatori meno giovani), unita al rischio di mancato rinnovo, visto che per gli over 30 la nuova politica societaria impone una proposta annuale che Ibra avrebbe rispedito al mittente. A chiudere il cerchio c'è la volontà del giocatore di smettere in tempi decisamente "brevi". Neanche troppo tempo fa lo svedese disse di voler dare l'addio da campione, in piena forma e magari ad un'età stimabile in 32 primavere, conoscendo la determinazione di chi ha pronunciato tali affermazioni c'è da credergli, anche se poi non saranno trentadue, ma magari trentatre. Quella offerta dal PSG è stata forse l'ultima e unica vera occasione per cedere un giocatore prossimo a svalutazione e di conseguenza, con minore appeal per quei club di un certo prestigio. L'operazione oggi appare solo dannosa, ma i 20-25 mln che finiranno nelle casse milaniste provenienti dal cartellino, sanno già di vittoria. Nel 2010 il Milan acquistò Ibra per 24 mln pagabili in tre rate (l'ultima quest'anno), due anni in rossonero hanno già ammortizzato parte della spesa, il ritorno dovuto alla sua cessione e il risparmio dell'ingaggio completeranno l'opera.