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Ibra leader, ma c'è di più: gregari ed "equilibratori", nel Milan ogni ingranaggio ha la sua importanza

di Salvatore Trovato

Aggrappati a Ibrahimovic. Ok, tutto giusto, ma lo svedese non è l’unico punto di forza di questo Milan. È certamente l’uomo-copertina, il fuoriclasse assoluto che in campo fa la differenza e fuori ci mette sempre la faccia. Ma nella rosa di Pioli ci sono pure altre risorse, non meno importanti di Zlatan.

INGRANAGGI - Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, Ibra è un leader naturale e un moltiplicatore delle qualità dei compagni - che riesce a spingere oltre i loro limiti - però una squadra è un meccanismo complesso, in cui ogni ingranaggio ha la sua importanza. E il Milan, da questo punto di vista, non se la passa mica male. Simon Kjaer, ad esempio, è una presenza determinante, così come l’apporto e le "corse equilibratrici" del giovane belga Saelemaekers. Ma i nomi sono tanti, da Bennacer e Kessié a Theo e Rebic.

ALTRO CHE GREGARI - Insomma, il giocatore giusto al posto giusto è importante quanto il campione. Non si tratta di semplici gregari ma di elementi imprescindibili della stessa macchina, ben guidata da un pilota navigato come Pioli. Il Milan, dunque, ha una sua identità riconoscibile e un gioco (di squadra) collaudato: il primo posto è tutt’altro che casuale.


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