Ibra a DAZN: "Come devo spiegare a Leao di essere Leao? Leao è Leao, per questo è tra i più forti al mondo"
Zlatan Ibrahimovic ha parlato a DAZN nel post partita di Milan-Hellas Verona. Lo svedese sostituisce Sergio Conceiçao, colpito in modo particolare dalla scomparsa dell’ex presidente del Porto, Pinto da Costa, a cui era particolarmente legato.
Queste le dichiarazioni del Senior Advisor di RedBird: “Oggi era una partita importante. Era importante vincere per la classifica, si sale in classifica per arrivare dove vogliamo arrivare. Ora pensiamo alla prossima”.
Come si fa a far entrare nella testa di uno come Leao che attaccare la profondità è quello che serve veramente? A volte si piace troppo. Quando è concreto fa la differenza.
“Come devo spiegare a Leao di essere Leao? Leao è Leao, per questo è tra i più forti al mondo. Non si può spiegare cosa fare a questo livello. Porta i numeri che porta e c’è un motivo perché è in campo. Come lo spieghi? È difficile spiegarlo”.
A gennaio quando avete disegnato il Milan pensavate a questo visto oggi?
“La strategia era di portare più giocatori e alternative in squadra, così la scelta è sempre sua. Lo mettiamo nella migliore condizione per fare il meglio possibile. Le scelte sono sue. Poi si comunica, lui parla con noi ma le scelte sono sempre sue. È così che lavoriamo”.
Walker è uscito per semplice gestione?
“Era già deciso prima della partita che avrebbe dovuto giocare solo il primo tempo e poi fare entrare Jimenez. Il piccolo Jimenez (sorride, ndr)”.
La vicinanza dei dirigenti ai giocatori:
“Siamo presenti dal primo giorno, parliamo e ci siamo dal primo giorno. Non è che ci siamo solo ora, ci siamo dall’inizio del campionato. Poi ci sono momenti bassi e momenti alti. Da febbraio in poi ci si gioca tutto in campionato”.
Su Gimenez:
“Non ho detto che ricorda Ibra, ma che è forte come Ibra. Chi ricorda? Santiago Gimenez. Non si può paragonare con altri. Dobbiamo aiutarlo a fare bene, è anche nostra responsabilità. Non è facile arrivare in Italia e fare bene subito, al Milan, in uno dei più grandi club al mondo. Siamo qua per aiutarlo, per farlo divertire in campo e per portare i risultati”.
Quindi col Feyenoord si va in campo con i quattro attaccanti?
“Perché no? Andiamo, si gioca (sorride, ndr)”.