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Huntelaar, da The Hunter a The Ghost

di Pietro Mazzara

Era stato ribattezzato The Hunter, il cacciatore, per il suo grande fiuto del gol in area di rigore ai tempi dell'Herenveen e con questa nomea ha conquistato l'Amsterdam Arena, tempio dell'Ajax, dove si è fatto notare dai top club d'Europa a suon di prodezze, di portieri battuti e di porte violate con estrema facilità. Con la stessa nomea, un anno fa, passava per 20 milioni di euro dai Lancieri al Real Madrid che pensava di aver trovato in lui l'erede di Van Nistelrooy, come più o meno tutti credevano in Olanda. Klaas-Jan Huntelaar però, non è riuscito a sfondare con le merengues nonostante gli 8 gol in 18 presenze nella LIGA con una media di 0,44 gol ad apparizione. L'estate del 2009 sembra essere quella buona per provare a riscattarsi in un altro campionato storico, quello italiano, con un'altra maglia importante, quella del Milan ma fin dalle prime uscite stagionali in amichevole si nota una certa apatia nel tulipano bianco che vede chiudersi, incontro dopo incontro, la porta dell'undici titolare prima da Inzaghi e poi da Borriello. La doppietta con il Catania, decisiva per i tre punti finali, sembrava aver restituito a Leonardo ed al Milan il vero Hunter ma il tempo ha, purtroppo, dato ancor più adito a quanto visto nei mesi scorsi: la lenta metamorfosi del cacciatore. Una metamorfosi sia tecnica che tattica che ha convinto Leo a tener dentro Borriello anche a partite chiuse come ad esempio quella con il Siena. Klaas, che vuole giocare di più per potersi guadagnare un posto nei 23 che il CT olandese porterà ai mondiali in Sud Africa, ci sta mettendo anche del suo non sfruttando al meglio le poche, c'è da rimarcarlo, occasioni che gli vengono concesse. In particolar modo c'è da evidenziare le prestazioni da anonimo in TIM Cup contro Udinese e Novara, partite nelle quali era chiamato a fare di più ma la lenta mutazione da The Hunter a The Ghost si sta compiendo.


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