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Honda e le prime idee di Inzaghi: il 4-3-3 e i possibili utilizzi del giapponese

di Matteo Calcagni

Nella prima conferenza da allenatore rossonero, Filippo Inzaghi ha parlato soltanto di due "singoli": Mario Balotelli e Keisuke Honda. La curiosità, più o meno diffusa, è capire in che ruolo possa agire il nipponico nel 4-3-3 del tecnico piacentino. Superpippo, dalla sala stampa di Casa Milan, ha dettato le primissime indicazioni: "E' un grande professionista, non so dove giocherà. Nei tre davanti potrebbe giocare a destra o fare la mezz'ala sinistra nei tre di centrocampo". Il giapponese si aggregherà al resto della squadra il 22 luglio a New York, deciso nel ripartire alla grande per conquistarsi una parte da protagonista nel nuovo copione rossonero.

PIU' MEZZ'ALA CHE ESTERNO OFFENSIVO - L'adattamento in corso di Riccardo Saponara, utilizzato mezz'ala sia nel test a Milanello sia contro il Renate, potrebbe essere un indizio sulla futura posizione di Keisuke Honda. Saponara e Honda hanno caratteristiche diverse, ma entrambi potrebbero interpretare il ruolo di interno, risolvendo quindi gran parte dei problemi della mediana: il forlivese lo sta già facendo, il giapponese dovrà dimostrarsi in grado. Meno probabile, invece, l'utilizzo del nativo di Settsu come ala offensiva: Honda può partire largo, ma non è propriamente un fulmine della corsia, prediligendo gli accentramenti come già dimostrato nel Milan di Seedorf. Inzaghi potrebbe pensare anche ad una sorta di eventuale 4-3-2-1, in modo da sfruttare in maniera più congrua le qualità del nipponico.

VOGLIA DI RIVINCITA - L'attuale situazione rossonera, certamente in divenire, può giocare a favore del giapponese, voglioso di riscossa dopo gli opachi primi mesi al Milan. Inzaghi proverà a ritagliargli un ruolo importante, ma è il giocatore che deve dimostrare di meritarselo: oltre a sacrificio e dedizione servirà anche una buona dose di cattiveria in campo, soprattutto se Honda fosse impiegato come mezz'ala. Viceversa, qualora il giocatore continuasse a risultare poco incisivo, è difficile pensare che un tecnico esigente come SuperPippo vada ad insistere all'infinito.


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