Gli occhi al cielo
Una stella per splendere agli occhi del grande pubblico deve avere la fortuna che il cielo sia limpido… Un Faraone deve esaltarsi e segnare sfruttando le poche occasioni che gli capitano davanti. Un gol all'andata, il primo in Serie A proprio contro l'Udinese, fece intendere, nonostante le nuvole (chiamte Ibra, Cassano, Pato e Robinho che lo oscuravano), che quel ragazzo brillava. Il pubblico di San Siro anche senza alzare il naso al cielo vedeva qualcosa splendere tra le nuvole, raggi di calcio si diramavano e lasciavano intendere l'essenza del ragazzo. L'attesa di un giorno troppo lungo ha spento Stephan che, nell'attesa della notte, lucidava le cinque punte per la grande serata. In Coppa Italia il meteo regala il posto da titolare al giovane italo-egiziano che, come spesso accade quando si alza il naso, è il più brillante tra la costellazione del Diavolo. Questa sera ad Udine a brillare non sarà solamente la chioma del probabile compagno di reparto Maxi Lopez ma il genio dell'ex Genoa. Ah, se fosse arrivata l'eclissi Tevez avrebbe certamente oscurato la crescita costante di El Shaarawy… I Maya avrebbero capito immediatamente che nel lontano 2012 questa stella avrebbe brillato più di ogni altra e se fossero tra noi non capirebbero il motivo per un'esplosione così tardiva. Il destino ha voluto mettere k.o. Cassano, Pato, ha accelerato l'orologio biologico di Inzaghi e ha annebbiato la lucidità di Ibra. Nelle stelle c'è scritto che arriverai, la storia recita che ogni piccola occasione ti ha reso protagonista. Questa sera tutti con il naso all'insù, lui brillerà. Ne siamo certi.