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Giroud: "Ho fame di vincere con il Milan, abbiamo le qualità per lo Scudetto. Ibra? Aspettano che ci togliamo di mezzo..."

di Antonello Gioia

Olivier Giroud, attaccante rossonero, ha rilasciato un'intervista alla testata francese Telefoot, soffermandosi su alcuni temi che riguardano sia il Milan che la sua nazionale: "Sono successe molte cose nelle ultime settimane e negli ultimi mesi. Milan? Sceglierlo era ovvio, non c'erano nemmeno 15 club interessati a prendermi. Ero tifoso del grande Milan quando ero più giovane, quello di Papin, Van Basten, Baresi. Per me è un grande orgoglio aver potuto firmare in questo club. Spero di divertirmi qui".

Sull'accoglienza a Milano: "L'accoglienza che ho ricevuto è stata meravigliosa. Sono stato accolto come in famiglia. Ho fatto un ottimo esordio, lì mi trovo molto bene e ho fame di vincere con il Milan".

Sul primo goal con il Milan: "Era una cosa che non mi succedeva da metà marzo. È stata una sensazione di felicità giocare da titolare e divertirmi come nella mia prima giovinezza. Non credo che avrei potuto chiedere di meglio, sinceramente."

Su Ibrahimovic: "Zlatan, è un monumento. Si aspettano che ci togliamo di mezzo. Spero di metterci più di lui, sì. Questo significherà che ci sarà tra noi una vera competizione".

Sull'obiettivo di reti stagionali: "È sui 15 gol, questo è il numero che ipotizzo. Se gioco tutte le partite, sì..."

Sullo Scudetto: "Lo spero. Abbiamo le qualità, i giovani. Penso che quest'anno abbiamo tutte le possibilità, con il gruppo che abbiamo. Quindi è un obiettivo chiaro, netto e preciso".

Sulla Francia: "Non so se possiamo dire che abbiamo già digerito l'eliminazione dagli Europei, ci resta ancora un po' in gola. Dobbiamo voltare pagina... Non convocato a settembre? Sì, la cosa mi ha sorpreso, un po'. Soprattutto il fatto di non essere stato informato prima. Ma ecco, è così. Dobbiamo ancora una volta andare avanti e vedremo cosa riserva il futuro. Siamo più felici quando siamo in campo, giochiamo e aiutiamo la squadra. Ma ecco, ci sono delle scelte lì e devi rispettarle e deve esser così. Prossime convocazioni? Vedremo. Come al solito, non dobbiamo preoccuparci. Se chiamiamo me, farò del mio meglio per aiutare la squadra. Perché non provare ad avvicinarsi un po' a Henry?! Ma sarà il futuro a dircelo".

Sulla Premier League: "La Premier League mi piaceva molto. Ma a un certo punto abbiamo dovuto prendere una decisione. Gli ultimi tre mesi che ho vissuto lì, e poi l'avevo detto all'allenatore, a Tuchel, sono stati troppo difficili. Quindi per me è stato scontato lasciare il Chelsea. Ho voltato pagina, con emozione e momenti bellissimi trascorsi. Alcuni buoni, altri meno buoni, ma c'erano comunque tre bei titoli”.


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