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Gimenez sporco tecnicamente ma animale d'area: i gol arriveranno

di Manuel Del Vecchio

Fino alla vigilia di Lecce-Milan era aperto il ballottaggio tra Abraham e Santiago Gimenez, con il messicano che al momento non è ancora al top della condizione fisica: pochi giorni del suo trasferimento al Milan aveva accusato un problema fisico che si è portato dietro anche in Italia. Giocando praticamente ogni tre giorni l'ex Feyenoord, che si è comunque sempre messo a disposizione del mister e della squadra, non è ancora riuscito a trovare una forma fisica ottimale. È riuscito ad ottenere fin qui 3 gol e 2 assist in 628 minuti giocati: una partecipazione al gol ogni 125 minuti. Un dato che sarebbe stato ancor più positivo se ieri non avesse preso un palo e non gli fosse stato annullato un gol dopo pochi secondi dal fischio d'inizio.

Durante la conferenza stampa pre partita Conceiçao aveva parlato di un normale periodo di adattamento al calcio italiano: "Sta lavorando. Arriva in un campionato che non è per niente facile, è diverso in Italia. C'è sempre un periodo di adattamento, è assolutamente normale. Non abbiamo castrato la sua qualità mettendogli un giocatore vicino. Ci stiamo lavorando e lui è molto concentrato sul suo lavoro, ha fatto una bella settimana di allenamenti. Ho visto tanti giocatori che sono arrivati in Italia, vedi Retegui, e hanno fatto fatica inizialmente. Non è facile arrivare in Italia e fare subito 15-20 gol. Lui lo vuole e lo voglio anche io, ma sta lavorando".

Dopo questo spezzone di stagione, senza voler assolutamente dare giudizi definitivi, è comunque lampante che il messicano si trasformi una volta entrato nei sedici metri avversari. L'azione che porta al palo contro il Lecce ne è la dimostrazione: dentro l'area di rigore Santi è un animale a cui lasciare anche solo mezzo metro può essere fatale. Quando invece deve lavorare spalle alla porta o fare giocate di raccordo con i compagni si vede qualche deficit di troppo; una sporcizia tecnica dovuta a più fattori. In primis al fatto che evidentemente questo non rientra nelle sue caratteristiche migliori, poi da situazioni mai "serene". Il Milan, purtroppo, in ogni partita è costretto ad inseguire. C'è una netta differenza tra la squadra che approccia alla partita, e ultimamente lo sta facendo anche bene, e quella che si fa un po' prendere dalla frenesia per ribaltare il risultato. Quello che rende positivi per quanto riguarda Santi è che il numero 7 non sta mai fermo. Si muove spesso, si allarga, accorcia e si scambia di posizione con uno degli esterni. Al momento, anche per un'intesa che aumenterà giocando sempre più con i compagni, alcuni movimenti, anche generosi, non riescono ad acquisire efficacia.

Ma la base, come direbbe Conceiçao, c'è assolutamente. Avendo a disposizione, da qui a fine stagione, la settimana lunga per lavorare al meglio si vedranno miglioramenti anche sotto questo punto di vista. I gol sicuramente non saranno mai un problema.


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