Gazzetta - Tutti lavorano e il collettivo si esalta: il Milan operaio di Pioli
Quando si pensa alla stagione del Milan, non si riesce a trovare un giocatore o un personaggio che spicchi più degli altri. Certamente Leao ha trascinato con i suoi gol, Tonali ha impressionato per la sua crescita e attaccamento, Maignan per la personalità, Giroud per il suo essere decisivo, Tomori e Kalulu per la loro solidità... Anche questa carrellata di nomi lo dimostra: il Milan non è un giocatore individuale, non è un allenatore che accentra su di sè le attenzioni mediatiche. Il Milan è un grande collettivo in cui ognuno sa di poter fare la sua parte.
L'artefice
Come sottolinea quest'oggi la Gazzetta il vero artefice e capo popolo, nonostante una personalità serena e tranquilla, è mister Stefano Pioli. Un leader calmo che infonde sicurezza nei suoi giocatori ma soprattutto dà loro fiducia, anche quando sembra che non ne abbiano. Un uomo che ha preso una squadra sfiduciata e che sembrava dovesse ripartire per l'ennesima volta da zero e, contro molti, l'ha risollevata con la forza del gioco e del gruppo. Tanto si è parlato di quella sconfitta a Bergamo per 5-0, lo stesso Pioli ne ha parlato più volte: l'ironia della sorte ha voluto che i rossoneri tornassero a giocarsi la Champions proprio a Bergamo l'anno scorso e quest'anno si giocano qualcosa di ancora più grande, sempre contro l'Atalanta. Il tecnico rossonero, pur nelle difficoltà, ha dato forma a un gioco collettivo e di squadra che dà i suoi frutti in attacco e in difesa.
Muraglia difensiva
Come ricorda sempre la Gazzetta, il Milan è il quarto attacco del campionato con 64 reti messe a segno ma è soprattutto - insieme all'Inter - la miglior difesa a quota 31. Questa è stata forse la vera svolta della stagione. Il Milan si muove come un corpo unico in campo e la retroguardia ha smesso di subire gol, facendo addirittura filotto di clean sheet tra la fine di marzo e aprile. Alcuni dati rendono conto delle migliorie apportate in questo anno solare. Nel 2022 il Milan è la suadra che ha subito meno tiri in Serie A (154) ma soprattutto è la seconda miglior difesa d'Europa, dietro solo al Liverpool con 9 gol subiti. Un equilibrio che si vede in campo ma anche fuori, dove gli interpreti di questo giovane Milan si dimostrano maturi nelle dichiarazioni e concentrati in campo ma allo stesso tempo circondati da un alone di serenità, forse proprio quello che gli trasmette il loro allenatore.